I commercianti di Ancona: «Il mercatino non basta, per avere il centro pieno servono eventi e decoro»

I commercianti di Ancona: «Il mercatino non basta, per avere il centro pieno servono eventi e decoro»
I commercianti di Ancona: «Il mercatino non basta, per avere il centro pieno servono eventi e decoro»
di Michele Rocchetti
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Domenica 21 Agosto 2022, 03:15

ANCONA - Eventi tutto l’anno, parcheggi a tariffe abbordabili, decoro pubblico. Per i commercianti del centro di Ancona non si può dire che la stagione estiva sia andata male, ma quello che è venuto è stato soprattutto frutto del proprio impegno. L’amministrazione comunale avrebbe invece fatto poco per agevolare il loro lavoro.

In particolare avrebbe fatto poco per rendere la città più accessibile, accogliente, attrattiva. E questo preoccupa in vista dell’autunno, quando l’aumento delle spese per la luce e il riscaldamento potrebbe indurre molta gente a ridurre gli acquisti. Per tale motivo ci si augura vengano messe in atto politiche per portare più gente possibile in città. 


Le voci


«L’estate è andata bene perché io faccio un tipo di lavoro che mi permette di avere una clientela fidelizzata – dice Simone Governatori del bar Torino -.

Però in giro di gente ce n’è davvero poca. Non bastano quattro bancarelle in corso Garibaldi per fare venire le persone in centro. Ci vogliono iniziative più consistenti e continuative. A San Benedetto al porto non andava nessuno. Ora hanno messo un mercatino fisso tutti i giorni da giugno a settembre e si è riempito. Ma questo non vale solo per l’estate. Bisogna pensare a come portare gente in centro tutto l’anno. Perché non mettono un palco fisso in piazza Roma sul quale organizzare periodicamente spettacoli e concerti? Non ha senso investire tutto sulla Notte Bianca. Spalmando gli eventi si creerebbero occasioni di incontro più numerose e allora sì che i negozi sarebbero incentivati a stare aperti la sera o nei giorni festivi». Per Giorgio Pavani del negozio di abbigliamento Layline è anche importante che siano iniziative di qualità: «Qui si fanno soprattutto mercatini dove la gente spende soldi che non restano in città. Invece a Carpi fanno un festival della filosofia che porta tanta gente in centro favorendo anche i negozi». Pure per Ines Foschi del negozio di ceramiche C.Berardi più che di mercatini c’è necessità di iniziative culturali: «Ma soprattutto c’è bisogno di maggiore decoro. A partire dalla Galleria Dorica, per la cui pulizia è stato firmato un accordo col Comune, ma che non risulta assolutamente adeguata. Cosa dire, poi, degli arredi di corso Garibaldi. Basterebbe poco, un po’ di piante e fiori, che però devono essere mantenute. Qui davanti ne avevano messe due che si sono subito seccate». Questo perché la tecnologia non è stata davvero messa al servizio del cittadino. 


L’esempio


«Le isole tecnologiche non hanno mai funzionato. Giusto levarle – sostiene Pavani -. Piuttosto bisognerebbe seguire l’esempio di città come Nizza, dove sono stati creati elementi di arredo con impianti di irrigazione incorporati per le fioriere. E poi occorre migliorare la cartellonistica. I turisti finiscono sempre per andare alla toilette nei bar perché non ci sono indicazioni per i bagni pubblici». Le isole tecnologiche non piacevano troppo nemmeno ad Alessia Bensi del negozio di articoli sportivi Meldolesi, che invece non disdegna i mercatini, purché siano di prodotti enogastronomici: «Quelli di Campagna Amica li vediamo molto bene. Alla gente piacciono. Dovrebbero essere di più e stare in corso Garibaldi tutto l’anno». Ma per Bensi ogni cosa che si fa lungo corso Garibaldi funziona. L’importante è farla. Anche se poi tutto rischia di essere vanificato dalla mancanza di parcheggi a buon mercato: «Ciò di cui si lamentano sempre i clienti è la spesa per il parcheggio. Almeno d’estate e sotto Natale bisognerebbe trovare aree di sosta gratuite o non far pagare le strisce blu».

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