Cocaina nascosta in camera da letto: il lottatore-pusher finisce al tappeto

Cocaina nascosta in camera da letto: il lottatore-pusher finisce al tappeto
Cocaina nascosta in camera da letto: il lottatore-pusher finisce al tappeto
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Martedì 14 Gennaio 2020, 05:15

ANCONA  - A destare sospetto negli investigatori della Squadra Mobile è stato il rinvenimento di alcuni grammi di cocaina posseduti dal titolare di un’officina meccanica. I poliziotti, tramite appostamenti e pedinamenti, hanno cercato di ricostruire la filiera dello spaccio, risalendo al presunto pusher. Ed è così che venerdì pomeriggio è finito in manette un 33enne anconetano, specializzato nella lotta greco-romana. 

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Nell’appartamento dell’uomo, non distante dalla questura, gli agenti hanno sequestrato circa 35 grammi di cocaina, 1.150 euro in contanti, un bilancino di precisione e un foglio con scritti nomi e conti, per la polizia una sorta di memo dell’attività di spaccio. L’arresto del 33enne è stato convalidato dal giudice Carlo Masini che ha disposto la misura dei domiciliari, come chiesto in udienza dal pm Giovanni Centini. Il 5 febbraio si terrà il processo ed è probabile che la difesa chieda il rito abbreviato. L’operazione della Narcotici, guidata dal vice questore Carlo Pinto, è scattata nel pomeriggio di venerdì. Inizialmente, gli agenti hanno sottoposto a perquisizione il titolare di un’officina, trovato in possesso di circa 5 grammi di cocaina. L’uomo è stato segnalato in Prefettura come assuntore di sostanze stupefacenti. Gli accertamenti eseguiti sia prima che dopo il rinvenimento della polvere bianca addosso al meccanico hanno fatto stringere il cerchio attorno al 33enne. I poliziotti della Squadra Mobile, dopo diversi servizi di osservazione ed appostamento, hanno deciso di fare irruzione nel suo appartamento.

La droga è stata trovata in camera da letto del lottatore: per la polizia avrebbe fruttato circa 4 mila euro se immessa nel circuito del mercato degli stupefacenti. Oltre alla cocaina, gli investigatori dorici hanno rinvenuto anche un bilancino elettronico, soldi in contanti e un foglio manoscritto, contenente nomi e conti. Su questi particolari sono in corso le verifiche dei poliziotti. Per il lottatore della disciplina olimpica è scattato l’arresto, convalidato il giorno dopo dal giudice nel corso dell’udienza che si è tenuta in tribunale. 

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