Senigallia, cliente della lucciola multato
Ma la sanzione la pagherà la moglie

Senigallia, cliente della lucciola multato Ma la sanzione la pagherà la moglie
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- Ultimo aggiornamento: 20 Gennaio, 05:45
SENIGALLIA - Utilizza la macchina della moglie per andare con una prostituta, fermato dalla polizia municipale contesta anche la sanzione. Il Codice della strada prevede che se il conducente non paga il proprietario del mezzo è obbligato in solido a farlo, quindi in questo caso la moglie, ma, trattandosi di un regolamento di polizia urbana, i vigili potranno continuare a sollecitare il trasgressore. La moglie, se vorrà, potrà però conoscere le violazioni commesse con la sua auto perché nel verbale di contestazione sono presente numero di targa e modello del veicolo che risulta agli atti. L'episodio è accaduto in via Podesti dove la pattuglia della polizia municipale l'altra sera ha notato un'auto accostare, per poi far salire una squillo.

I vigili hanno seguito la macchina che ha svoltato in via Tolomeo al Ciarnin dove è stata fermata. Hanno quindi contestato al cliente l'inosservanza del divieto previsto nel regolamento comunale di contrattare prestazioni sessuali mentre alla giovane romena è stato contestato l'esercizio del meretricio, altrettanto vietato. I due probabilmente si erano già messi d'accordo infatti hanno riferito che la prostituta, già nota alle forze dell'ordine, aveva bisogno di un passaggio. Stessa versione che però li ha contraddetti nella meta. Se il cliente ha infatti riferito che doveva andare a Marzocca, la squillo ha invece detto che doveva recarsi dalla parte opposta, in un albergo alle porte del centro dove risiede. Il cliente però ha commesso un errore ancora più grave, l'aver utilizzato la macchina della moglie.

Pur avendo contestato la sanzione al trasgressore, a lui quindi sul posto, la macchina risulta nel verbale e la moglie potrebbe in qualsiasi momento venire a conoscenza, anche facendone richiesta, per sapere se con il suo veicolo siano state commesse infrazioni. Inoltre se non pagherà i 400 euro entro i termini di legge, oppure se farà ricorso dopo averla già contestata a voce, potrà davvero finire per essere coinvolta la proprietaria del veicolo. Se la polizia municipale o eventualmente un giudice potrebbero credere alla giustificazione di voler solo dare un passaggio ad una prostituta, non è detto che la consorte farà altrettanto.
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