Chiaravalle, trovati soldi in contanti
nella casa della donna assassinata

Chiaravalle, trovati soldi in contanti nella casa della donna assassinata
di Gianluca Fenucci
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Martedì 24 Luglio 2018, 06:35

CHIARAVALLE - C’era denaro contante in casa di Emma Grilli, la donna di 85 anni trovata sgozzata dal marito Alfio al suo ritorno a casa dopo la consueta passeggiata in bicicletta martedì scorso intorno alle 11. I carabinieri hanno trovato i soldi. È trascorsa una settimana dall’omicidio di una donna semplice e buona e continuano meticolosamente gli approfondimenti per dare un volto e un nome al killer dell’anziana.
  
I militari del reparto di investigazioni scientifiche giunti da Roma hanno fatto un altro sopralluogo nell’appartamento per una perquisizione profonda, e messo sotto la lente di ingrandimento il coltello da cucina appoggiato su un mobiletto dell’abitazione al terzo piano di via Verdi 19. Facile supporre che si tenti di scoprire se sull’impugnatura del coltello, che potrebbe essere l’arma del delitto anche se non ci sono certezze né conferme, ci siano impronte che potrebbero far risalire all’omicida. Inoltre occorre anche capire se l’utensile da cucina possa essere compatibile con la lama che ha inferto le ferite mortali alla povera vittima, recidendole di netto la carotide.
Si stanno anche analizzando le tracce di sangue trovate sul coltello. Nessuno quel martedì mattina, nel quartiere, sembra aver sentito o visto nulla di strano: non un grido, non una persona sospetta aggirarsi vicino al palazzo di via Verdi, né qualcuno che frettolosamente si fosse allontanato dal luogo del delitto. Nella zona ci sono telecamere ma nessuna inquadra nitidamente il palazzo ed il portone mentre alcune puntano i loro obiettivi in zone limitrofe. Le immagini degli apparati di videosorveglianza potrebbero offrire utili indicazioni. Le indagini coordinate dal sostituto procuratore Paolo Gubinelli e condotte dai carabinieri del nucleo investigativo di Ancona proseguono in maniera serrata. Molti tra i vicini di casa e i familiari sono stati convocati in caserma per essere interrogati e per chiarire dove si trovassero la mattina del 17 luglio. In casa la vittima aveva almeno 600 euro che servivano per pagare i lavori di ristrutturazione di una cappella funeraria di famiglia al cimitero comunale.

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