Morto un piccolo meticcio azzannato da uno Schnauzer gigante: «Il mio Shabby sbranato in strada»

Morto un piccolo meticcio azzannato da uno Schnauzer gigante: «Il mio Shabby sbranato in strada»
Morto un piccolo meticcio azzannato da uno Schnauzer gigante: ​«Il mio Shabby sbranato in strada»
di Talita Frezzi
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Venerdì 21 Febbraio 2020, 04:20

CHIARAVALLE - Shabby era un cagnolino meticcio incrociato Pinscher di nemmeno 7 chili. Piccolo ma col suo posto intoccabile in famiglia, sia quando si trattava di dormire con i suoi padroni, di stare con loro durante il lavoro, a passeggio, persino durante le vacanze. Inseparabili da cinque anni. 

Shabby lunedì è morto in seguito alle gravissime ferite riportate dall’aggressione di uno Schnauzer gigante che vagava libero lungo la pista ciclabile di via Sant’Andrea. Shabby, sebbene piccolo, era al guinzaglio. L’altro cane no, era scappato dal recinto della sua abitazione e vagava nel giardino dell’asilo. Erano lontani, eppure lo Schnauzer ha attaccato, azzannato e sbranato il meticcio. Una ragazza è intervenuta in aiuto, qualcuno ha lanciato l’allarme alla Polizia locale. Ma l’epilogo è drammatico.

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«Un dolore atroce - racconta Luca Centurelli, padrone di Shabby - lo amavamo molto, faceva parte della nostra famiglia da cinque anni». Poi racconta. «Mercoledì 12 febbraio durante la passeggiata dell’ora di pranzo in via Sant’ Andrea, all’altezza dell’asilo, Shabby è stato aggredito da uno Schnauzer gigante che vagava libero, senza guinzaglio né museruola, lungo la pista ciclabile. Shabby era al guinzaglio, è stato protetto e preso in braccio da mia moglie, ma l’altro cane l’ha azzannato e sbranato. Ne è nata una lotta disperata. Il nostro piccolo è rimasto gravemente ferito e lunedì 17 febbraio ha finito di soffrire e ci ha lasciati». 

«Nulla ce lo ridarà indietro – continua – ma ci sono degli aspetti di questa nostra tragedia su cui vorrei far riflettere. La persona che ci ha aiutato ha raccontato che i vigili urbani erano già stati avvertiti da tempo dall’asilo della presenza del grosso cane libero, ma sono arrivati in forte ritardo. Sì perché il cane, fuggito da una abitazione a qualche chilometro di distanza, era entrato addirittura nel giardino dell’asilo». Centurelli, allarmato dal ripetersi di storie come la sua: è del novembre scorso la toccante storia del volpino Leone, rimasto paralizzato dopo essere stato azzannato da un Rhodesian Ridgeback senza guinzaglio al centro di Jesi. Sbranato invece il Pinscher nano Pepe (2,5 kg) in piazza Baccio Pontelli da un cane di grossa taglia senza guinzaglio né museruola. Azzannato anche un carlino di 3 anni, Jago, nella stessa piazza Baccio Pontelli a Jesi e dallo stesso cane. Padroni distratti, irresponsabili, assenti.

«Vorrei che la mia storia fosse da monito alle istituzioni - dice ancora Luca Centurelli - un cane di grossa taglia per quanto ritenuto buono è comunque imprevedibile. Non ha attaccato tutti i cani nei paraggi ma è corso verso il nostro, nonostante noi fossimo lontani decine di metri da lui. Cosa sarebbe successo se ci fosse stato un bambino in mezzo? Una situazione del genere deve essere presa come una urgenza dalle autorità.

Ai possessori di cani di grossa taglia, mi sento di dire: sono fantastici, bellissimi ma possono essere imprevedibili e letali, su persone e animali». 

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