Chiaravalle, omicidio di Giancarlo Sartini
Sentiti due inquilini, c'era pure il loro Dna

CHIARAVALLE - Ci sono altri due indagati, oltre al sospettato principale Cornel Nicolae Nica, 23 anni, romeno.
L'inchiesta è quella sull'omicidio di Giancarlo Sartini, 53 anni, ucciso in casa a Chiaravalle la notte tra il 26 e 27 dicembre 2014. In questo caso, però, i due - un uomo e una donna, inquilini italiani, conviventi nel palazzo al momento dell'omicidio - non sarebbero realmente sospettati del delitto bensì indagati "tecnici" estranei alla vicenda, insomma vengono solo interrogati e la loro posizione dovrebbe essere presto archiviata. Oggi i due hanno confermato le dichiarazioni rese ai carabinieri nell'ottobre scorso.

L'udienza preliminare per Nica, difeso dagli avvocati Marina Magistrelli e Simeone Sardella, si terrà invece il 12 gennaio: il giovane nega ogni addebito ed è stato anche scarcerato dal Riesame dopo aver fornito alibi per tutta la serata.

I due, assistiti dall'avvocato Alessio Giovanelli, sono stati iscritti nel registro perchè il Ris ha trovato il loro Dna durante i rilievi nello stabile: una traccia biologica dell'uomo è stata riscontrata a casa di Nica mentre il sangue di lei era davanti alla porta dell'appartamento che occupava con l'ex compagno ed è compatibile con una traccia nella cucina a casa di Sartini che con ogni probilità fu frutto di trasferimento casuale.

Quanto agli altri riscontri, gli indagati ne avevano spiegato già il motivo oltre a fornire alibi solidi. La coppia era rimasta senz'acqua, "staccata" per morosità, e l'inquilino si era recato a casa di Nica per prenderne un pò e per fare la doccia. La sera del delitto il romeno lo chiamò due volte senza ottenere risposta: l'indagato ha spiegato che, in precedenza, era andato a bere una birra con Nica e forse lo chiamava per questo.

La ragazza ha riferito di aver avuto una lite violenta con il fidanzato e di essere uscita con il naso sanguinante, lasciando macchie a terra.