CHIARAVALLE - Gianni Lupini amava l’amicizia sincera e leale, amava la vita all’aria aperta, la cucina e l’arte, soprattutto la scultura. Se n’è andato ieri, improvvisamente, a 78 anni, nella sua casa di Chiaravalle, in via della Concordia, dove era abituato ad ospitare i tanti amici che aveva e che deliziava con pietanze succulente.
Ieri mattina un suo amico che lo aveva raggiunto per andare insieme a Marzocca a raccogliere le cozze, lo ha trovato esanime, in camera, sul suo letto: la morte deve averlo raggiunto di soppiatto, in piena notte e Gianni se n’è andato senza far rumore. Era stato un fabbro, aveva lavorato nell’industria Centurelli e poi alle Ferrovie dello Stato ma aveva soprattutto l’animo sensibile del poeta e la mano, affabile, dell’artista.
Dalla sua inesauribile vena creativa negli anni sono nate tante splendide sculture: il modellino della chiesa di S.Maria in Castagnola che fa bella mostra sotto il portico dell’abbazia, il busto costituito da 70 chili di bronzo e ferro che raffigura San Bernardo, patrono di Chiaravalle, anche questo donato alla parrocchia, la caffettiera alta quasi 2 metri e mezzo, con un diametro di 115 cm, che avrebbe dovuto trovare spazio a Chiaravalle ed invece fa bella mostra di sé davanti ad una pizzeria nella zona artigianale di Jesi, il monumento alla bicicletta che ha consentito la ristrutturazione di Largo 2 Giugno e il monumento alla Libertà che ha recuperato la memoria storica che il periodo napoleonico ha avuto sul nostro territorio e che risulta pressoché dimenticato.
Per non parlare delle collaborazioni di Lupini con la parrocchia, con la Biagio Nazzaro e dell’opera dedicata a Maria Montessori che non ha trovato ospitalità nelle scuole chiaravallesi ma è stata molto apprezzata in quelle di Castelfidardo.