Morto il cardiologo Cecchetti: era stato dirigente medico al Lancisi e membro del direttivo regionale Ds

Addio al cardiologo Cecchetti: era stato dirigente medico al Lancisi e membro del direttivo regionale Ds
Addio al cardiologo Cecchetti: era stato dirigente medico al Lancisi e membro del direttivo regionale Ds
di Gianluca Fenucci
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Mercoledì 27 Luglio 2022, 03:10 - Ultimo aggiornamento: 15:28

CHIARAVALLE  - Paolo Cecchetti era un ottimo cardiologo dal cuore grande. Se n’è andato a 72 anni all’ospedale di Napoli dove era ricoverato da qualche tempo per curare un male malvagio che non gli ha dato scampo. Paolo Cecchetti era un cardiologo molto conosciuto e stimato a Chiaravalle e nel territorio. Era un uomo ricco di straordinaria umanità, di grande generosità, di una passione civile unica. Lascia la moglie, l’odontoiatra Gabriella Sartini anche lei molto apprezzata in città, ed i figli Sofia, che è anche consigliere comunale e Giulio.

«Il suo entusiasmo e il suo rigore morale – dicono gli amici - erano motivo di stimolo e occasione di confronto a volte accalorati ma sempre pieni di affetto».


Laureato in medicina e chirurgia alla Sapienza di Roma nell’aprile del 75, specializzato in malattie dell’apparato cardiovascolare a Ferrara, dal 1978 ha lavorato come dirigente medico alla cardiologia del Lancisi di Ancona con particolare interesse per la cardiologia clinica e l’aritmologia, approfondito con stages in Italia ed in Francia. 


E poi l’impegno politico.

Paolo Cecchetti era un convinto uomo di sinistra: iscritto al Pci nel 1984 e successivamente al Pds ed ai Ds, è stato membro della segreteria cittadina dalla metà degli anni ‘90. Dal 2003 al 2007 è stato membro del direttivo regionale dei Ds ed è stato eletto consigliere comunale nelle legislature 1985-1990 e 1990-1994. Nell’aprile del 2007 aveva aderito a Sinistra Democratica. Nel 2013 fu uno dei sostenitori più appassionati della lista Chiaravalle Domani ma oltre la sua appartenenza politica tutti ne ricordano la grande umanità e lo spessore morale. Come volontario diede il suo apporto a una missione umanitaria nel 1993 in un campo profughi durante la guerra nell’ex Jugoslavia.

«Abbiamo discusso animatamente, a volte, in consiglio comunale – ricorda Maria Rosaria Lucarelli - ma come spesso accade, tra persone sincere ed oneste c’era una cordiale amicizia». La famiglia ha reso noto che non si svolgerà la cerimonia funebre.

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