«Vuoi andare alla festa? Devi baciarmi i piedi». Marito padrone sotto accusa: folle di gelosia ha puntato un coltello contro la moglie

«Vuoi andare alla festa? Devi baciarmi i piedi». Marito padrone sotto accusa: folle di gelosia ha puntato un coltello contro la moglie
«Vuoi andare alla festa? Devi baciarmi i piedi». Marito padrone sotto accusa: folle di gelosia ha puntato un coltello contro la moglie
di Federica Serfilippi
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Martedì 1 Febbraio 2022, 04:25 - Ultimo aggiornamento: 15:31

CHIARAVALLE -  «Solo se mi baci i piedi puoi andare alla festa»; «la donna deve essere sottomessa al marito»; «Ti farò passare una settimana d’inferno». Sono solo alcune delle frasi che un 42enne di Chiaravalle avrebbe pronunciato nei confronti dell’ormai ex coniuge, creando – stando alla procura – un contesto di continue vessazioni e mortificazioni morali, verificatesi tra le mura domestiche.

Episodi che ora dovranno essere vagliati in aula, a partire dal 14 dicembre 2022. Ieri mattina, infatti, il 42enne è stato rinviato a giudizio dal gup Francesca De Palma con l’accusa di maltrattamenti in famiglia. 
L’ex moglie si è costituita parte civile, attraverso l’avvocato Alessandra Atzori.

Lo stesso hanno fatto i due figli minorenni della coppia, tutelati dal legale Jacopo Saccomani: in alcuni casi avrebbero assistito alle violenze contestate all’uomo. La denuncia nei confronti dell’imputato è stata sporta la scorsa primavera dopo un particolare fatto: la donna ha raccontato agli inquirenti di essere stata minacciata con un coltello dopo una banale discussione avvenuta in casa. 


A spingere la coppia a continui litigi sarebbe stata, secondo quanto emerso, l’eccessiva gelosia di lui, ai limiti dell’ossessione e del controllo. In sede di denuncia, la vittima avrebbe delineato la figura di un marito-padrone, capace di esercitare un ruolo di controllo, sottomissione e prevaricazione morale. Più volte al giorno l’avrebbe chiamata, lei casalinga, per sapere i suoi spostamenti e con chi fosse. In alcune occasioni, il 42enne si sarebbe accanito sui mobili della casa. 


E poi, l’imputazione parla di minacce e aggressioni verbali: «Prima ti ammazzo e ti metto sotto terra», «non vali nulla, sei solo una bambola gonfiabile». Dopo la denuncia della vittima, tra i due è inizio un percorso di separazione. La difesa non è ricorsa a riti alternativi sicura di poter arginare le accuse nel corso del dibattimento. 

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