La dirigente del Comune che ha denunciato il sindaco: «Un anno durissimo, non vivevo più. Ferita come donna e professionista»

La dirigente del Comune che ha denunciato il sindaco: «Un anno durissimo, non vivevo più. Ferita come donna e professionista»
La dirigente del Comune che ha denunciato il sindaco: «Un anno durissimo, non vivevo più. Ferita come donna e professionista»
di Gianluca Fenucci
4 Minuti di Lettura
Venerdì 28 Gennaio 2022, 04:50 - Ultimo aggiornamento: 15:55

CHIARAVALLE  - «L’ho fatto per me, per difendere la mia persona, i miei diritti e la mia dignità. Ecco perché ho denunciato il sindaco Damiano Costantini per stalking e minacce». La quarantottenne funzionaria del Comune di Chiaravalle che da un anno subiva atti persecutori e molestie da parte del sindaco, con la quale aveva avuto una precedente relazione, decide di parlare in prima persona, accanto al suo legale, l’avv. Roberta Montenovo. 

Ha il Covid e non è vaccinata, partorisce un bimbo da intubata. I medici: «La neo mamma è in condizioni gravissime»


«Sono stata ferita come donna ma anche come professionista che ha sempre svolto con molto scrupolo ed altrettanta attenzione il suo lavoro.

Non potevo più tollerare di subire tanti soprusi – dice la dirigente comunale – e ci sono stati troppi episodi gravi, che sono tutti specificati negli atti, che hanno leso la mia dignità». La donna non vuole approfondire i singoli episodi e dice di aver agito per tutelare se stessa. «Ho dovuto forzatamente fare questo passo: non vivevo più, mi era stata tolta la serenità nel lavoro e nella vita di tutti i giorni e questo è intollerabile». La funzionaria comunale, che ha due figlie, non vuole parlare del rapporto sentimentale avuto con il sindaco né vuole che sia tirata in ballo la sua famiglia. «Desidero solo che sia fatta luce sulla vicenda e sono molto fiduciosa che la giustizia farà il suo corso». 


Il sindaco Costantini, avvocato di 52 anni, sarebbe stato talmente animato da gelosia e rabbia da non concedere neppure il trasferimento ad altra sede della dirigente come lei più volte aveva richiesto. «Il trasferimento non mi è stato mai concesso e non perché ci fossero difficoltà normative: il sindaco non ha mai autorizzato lo spostamento altrove». Costantini, il presunto stalker, le avrebbe più volte detto che lei doveva portargli rispetto. «Come ti ho fatta arrivare alle stelle ti porterò alle stalle – le gridava –, e devi tutto a me, te la farò pagare. Se qualcuno va contro di me tu sai cosa sono capace di fare, lo hai visto anche in altre occasioni».

«Sono stata assunta con un concorso pubblico e ho un ruolo da funzionario amministrativo ed anche in precedenza avevo una rilevante posizione organizzativa in un’altra area e quindi non ho ricevuto favore». La chiaravallese che ha denunciato il sindaco sottolinea come in municipio abbia ricevuto la solidarietà di diversi colleghi e afferma che tutti in Comune sapevano del clima che si era creato e degli episodi che lei ha denunciato. 


«Tutti sapevano tutto da almeno un anno. Dai politici, agli amministratori, agli assessori, ai dipendenti. Alcuni colleghi con la C maiuscola mi hanno sempre mostrato vicinanza e solidarietà, altri forse hanno avuto paura di eventuali conseguenze». La donna ora ha riacquistato una certa tranquillità. «E’ stato un anno molto duro, quasi tutto il 2021 è stato contrassegnato da episodi pesantissimi e difficili da sopportare, atti che mi hanno ferita e mi hanno segnata. Da due mesi però (da quando è stata decisa la misura cautelare che obbliga il sindaco al divieto di avvicinamento a meno di 100 metri dalla dipendente, ndr), la mia vita è fortunatamente cambiata – dice la dirigente, di pochi anni più giovane del sindaco – e ora finalmente sono tornata a vivere e respirare. Ho assolutamente fiducia nella giustizia e verrà fuori tutta la verità».

© RIPRODUZIONE RISERVATA