Chiaravalle, botte da orbi e bottiglie spaccate: sabato da far west a due passi dal Comune. E non è la prima volta

Botte da orbi e bottiglie spaccate: sabato da far west a due passi dal Comune. E non è la prima volta
Botte da orbi e bottiglie spaccate: sabato da far west a due passi dal Comune. E non è la prima volta
di Gianluca Fenucci
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Domenica 5 Febbraio 2023, 08:48 - Ultimo aggiornamento: 6 Febbraio, 07:50

CHIARAVALLE- Una nuova rissa - ieri sera (4 febbraio) - con tanto di bottiglie spaccate e scene da far west in pieno centro a Chiaravalle, a due passi dal Comune, nei pressi del Piccadilly. Non è la prima volta che accadono episodi di questo tipo con il malcontento da parte della cittadinanza che cresce sempre di più. 

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I fatti

Intorno alle 21 si è scatenato il finimondo.

Vicino al Piccadilly, in via Molinelli, si sentono distinte le grida di alcune persone, il rumore nitido e fragoroso di vetri rotti e dopo un attimo un giovane che si allontana di fretta, lamentandosi ad alta voce, con le mani sul volto, completamente insanguinato, accompagnato da un amico. Dall’altra parte un altro giovane, anch’egli alterato, che fugge di corsa con altri ragazzi. Cosa è successo? Quello che purtroppo ogni tanto, anzi troppe volte, accade nelle città e Chiaravalle non fa eccezione. Un trentenne di origine magrebina, non nuovo a certe performance, spacca una bottiglia sulla testa di un suo coetaneo tunisino. Il vetro rotto sfigura letteralmente la faccia del tunisino che perde copiosamente sangue sul selciato e sulla strada. Il marocchino è stato spesso al centro di episodi simili, è quasi un habitué di fatti irregolari: una volta ha rubato un telefono cellulare ad una cameriera del Piccadilly, un’altra ad una persona che si trovava all’interno di un negozio, ha spaccato un paio di altre volte le vetrine di locali, ristoranti ed esercizi commerciali. Tutte le volte è stato fermato e portato in caserma dai militari ma poi ne è sempre uscito rapidamente. Funziona così per la disperazione di tutti: cittadini, proprietari di locali, militari, persone di buon senso. Anche il fratello, che è un cliente fisso e tranquillo del Piccadilly, lo definisce una “persona che fa danni e che dovrebbe essere fermato”.

L'escalation

Ieri sera l’escalation di violenza è finita in un pronto soccorso di un ospedale limitrofo: le ferite sul volto del tunisino, che definiscono “un ragazzo tranquillo che non disturba e vive in modo corretto”, erano troppo profonde per essere tamponate provvisoriamente. Necessitavano certamente di un intervento anche rapido di medici ed operatori sanitari. Bastava osservare l’asfalto di via Molinelli, di parte di corso Matteotti, di fronte alla gelateria Biancaneve o di un tratto di viale Montessori: sangue ovunque, ampie macchie rosse che facevano presagire ferite tutt’altro che superficiali. E poi le telefonate di clienti e cittadini ai carabinieri: i militari che in pochi attimi arrivano sul posto, fanno bene il loro dovere e individuano colpevole e vittima dell’aggressione. Il marocchino sarà certamente fermato e il tunisino, poveretto, passerà ore all’ospedale sfregiato in volto. Poi, forse, tutto tornerà come prima, fino alla prossima rissa, fino all’ennesimo episodio di violenza e di criminalità, fino a che il sangue scorrerà ancora copioso sulla faccia di qualcuno. Questa splendida non belligeranza.

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