Maddalena addio, la disperazione del fratello Luca: «Almeno fateci sapere se poteva essere salvata»

Maddalena addio, la disperazione del fratello Luca: «Almeno fateci sapere se poteva essere salvata»
Maddalena addio, la disperazione del fratello Luca: «Almeno fateci sapere se poteva essere salvata»
di Talita Frezzi
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Martedì 30 Marzo 2021, 01:55 - Ultimo aggiornamento: 8 Marzo, 21:19

CASTELPLANIO  - «Voglio solo sapere se poteva essere salvata». E’ quanto chiede Luca, fratello di Maddalena Urbani, 20 anni, trovata morta a Roma in circostanze ancora tutte da chiarire. Ed è quanto ci si aspetta dall’autopsia, che la Procura di Roma ha deciso di rinviare di un giorno. Luca, secondo dei tre figli di Giuliana e Carlo, medico Oms che isolò la Sars, ha solo un desiderio prima di salutare per sempre la sorella. 

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Molte le cose che gli inquirenti stanno cercando di capire: perché la ragazza si trovasse in quell’appartamento sulla Cassia, se conoscesse il siriano (Abdul Aziz Rajab) che si trovava lì agli arresti domiciliari per poi essere arrestato per detenzione ai fini di spaccio e indagato per “morte come conseguenza di altro reato” o se ci sia arrivata accompagnata da qualcuno. «Maddy - spiega Luca - era molto riservata, teneva alla sua autonomia».

Come spesso accade con gli adulti, molte cose non si dicono. Per Maddy deve essere stato lo stesso: non diceva chi frequentava. «Talvolta - afferma Luca - sapevo che andava a Roma, diceva che andava a trovare degli amici, ma non ho idea di chi fossero. Lei era solare, conosceva tanta gente». Maddy si fidava degli altri, era portata a fare amicizia facilmente. Per questo gli inquirenti stanno verificando tutti i contatti, recenti e meno recenti, avuti dalla giovane. La ragazza che l’ha accompagnata a Roma e che si trovava con lei nell’appartamento dell’orrore, ha fornito a questo proposito una versione che non ha convinto gli investigatori. Il fratello sostiene di non conoscerla e di non averne neanche mai sentito parlare.

La Procura lavora a 360 gradi, sulle tante amicizie della ragazza, arrivata da alcuni anni nella città universitaria di Perugia, dove viveva per scelta da sola, a un’ora di strada dalla famiglia, con la quale tuttavia teneva costantemente i contatti. Cosa sia realmente accaduto è ancora quindi da ricostruire «anche se - conclude Luca - al momento quello che conta, purtroppo, è che mia sorella non c’è più. È nostro diritto sapere se le persone che erano con lei abbiano fatto di tutto per salvarla o invece abbiano prima pensato a cancellare possibili prove delle loro responsabilità per mettersi al riparo da eventuali conseguenze. Dobbiamo sapere se è stato perso tempo di vitale importanza per salvare mia sorella».

Il conferimento dell’incarico dell’autopsia a un gruppo di esperti è slittato a questa mattina, l’autopsia sarà eseguita subito dopo, nel pomeriggio, all’Istituto di medicina legale del Policlinico Gemelli. Poi si potrà pensare all’ultimo saluto alla giovane Maddalena, nella sua Castelplanio. Si attenderà il ritorno del fratello maggiore Tommaso, presidente dell’Associazione italiana Carlo Urbani Aicu, che si trova in missione come referente della logistica umanitaria per Medici senza Frontiere nella Repubblica Centrafricana, dove è stato raggiunto dalla terribile notizia. 


Maddy sarà salutata con una cerimonia nella Casa del Commiato di Bondoni in forma privata, anche a causa delle normative legate alla pandemia. «Poi, più avanti - conclude Luca - appena usciremo dalla zona rossa, cercheremo di organizzare un saluto pubblico che possa riunire i tanti amici veri che Maddy ha, non solo nelle Marche».

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