CASTELFIDARDO - Strage di pecore nell’azienda agraria Magnaterra in via Bramante, a Castelfidardo. I lupi si sono spinti fino alle porte del centro abitato, tra Fornaci e Campanari, azzannando quattro animali. Non è il primo attacco denunciato dagli allevatori della Riviera del Conero e Valmusone. L’ultimo, sabato scorso, nella frazione osimana di San Paterniano dove sono stati sbranati due ovini.
L’aspetto preoccupante è che anche stavolta l’irruzione non è avvenuta in aperta campagna, bensì a pochi passi da una strada molto frequentata, a meno di un chilometro dall’ex ospedale cittadino, nella prima periferia di Castelfidardo in cui si trovano numerose abitazioni.
Martedì notte la stessa sorte è capitata a quattro pecore della fattoria didattica. Nonostante fossero all’interno del recinto, i canidi selvatici sono riusciti ad entrare, forse scavalcando, e dopo aver razziato il bestiame sono fuggiti danneggiando la protezione. «Per fare questo lavoro, bisogna amare molto gli animali, tutti – sottolinea l’imprenditore -. È però giunto il momento di prendere atto di un problema di convivenza tangibile che ha urgente bisogno di essere affrontato. Oltre alla perdita del capo, lo smaltimento della carcassa ha un costo di 80 euro – precisa - ma il punto non è tanto economico quanto una questione di sicurezza: quando la mattina ci svegliamo per raggiungere gli animali è ancora notte fonda e situazioni di pericolo come queste non sono più casi isolati».