Castelbellino, il branco di cinghiali
a spasso tra parchi e giardini: «Basta»

Castelbellino, il branco di cinghiali a spasso tra parchi e giardini: «Basta»
di Talita Frezzi
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Giovedì 6 Dicembre 2018, 10:08
CASTELBELLINO-  «L’invasione di cinghiali sotto le case di Castebellino è la riprova che quella degli ungulati non è solo un’emergenza del mondo agricolo ma coinvolge la sicurezza di tutti i cittadini». Lo afferma Coldiretti Ancona nel commentare la notizia che arriva dal Comune della Vallesina dove sono stati avvistati e fotografati gruppi di cinghiali aggirarsi indisturbati tra le case alla ricerca di cibo. Una situazione che nel “Paese dell’Albero” semina inquietudine e paura, perché i cinghiali non solo rovinano giardini e gli orti, ma caricano le persone: è successo domenica, durante l’allestimento del maxi abete luminoso, potrebbe succedere di nuovo. Anche ieri pomeriggio, un branco di 20 cinghiali pascolava e circolava liberamente in via Poggetto e non siamo in campagna ma in paese.
  
I residenti si tengono al di là dei cancelli, c’è molta paura di una nuova invasione. Domani si terrà un incontro tra la polizia provinciale e il sindaco, probabilmente per fare il punto sulla situazione e per decidere come procedere affinché i prossimi importanti appuntamenti di festa a Castelbellino (l’accensione del maxi abete e i mercatini del 15 dicembre) non si svolgano sotto la minaccia di branchi di cinghiali che possano irrompere. A sostegno dei cittadini di Castelbellino si schiera Coldiretti Ancona. «E’ stato proprio a seguito della mobilitazione regionale della nostra associazione – scrive Coldiretti - e dopo svariati incontri che ci hanno visti in mobilitazione permanente per tutelare le aziende e i residenti che la Regione ora si sta muovendo in questa direzione. Siamo in attesa - spiega la presidente di Coldiretti Ancona, Maria Letizia Gardoni - di avere i report delle riunioni che la giunta regionale ha affrontato con i Prefetti e con le guardie provinciali confidando che il buonsenso abbia aperto alle nostre sollecitazioni di poter dare agli agricoltori, previo corso di formazione, la possibilità di difendersi con abbattimenti o catture per riportare equilibrio nei territori. Avere un numero tanto elevato di ungulati non è solo un danno per gli agricoltori e un pericolo per i cittadini ma porta nocumento anche alle altre specie animali».
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