ANCONA - Si accende una luce di speranza sul vecchio faro, inagibile dal 2003. Il Comune vuole appropriarsene per recuperarlo: ha avviato una trattativa con il Demanio per una permuta tra il palazzo storico di piazza del Papa, sede della Prefettura (480 mq, più la torre civica), alcune aree del Cardeto e lo stesso faro, costruito con la fattiva benedizione di Papa Pio IX nel 1860, rimasto in funzione fino al 1965, riaperto dopo 40 anni con la ristrutturazione del 2000 e poi chiuso nel 2003 per colpa di un gradino rotto che nessuno riparò. Una storia di ordinaria malapolitica.
La svolta
Ma all’orizzonte s’intravede una svolta. La permuta richiederà approfondite valutazioni, nel frattempo è stata verbalizzata la consegna anticipata del palazzo di piazza del Papa al Demanio (che così potrà procedere alle necessarie manutenzioni straordinarie per gli uffici della Prefettura) e di alcune particelle del Cardeto al Comune.
Gli interventi
Dalla marciaronda sommitale del faro, a 20 metri d’altezza, si può ammirare lo straordinario panorama del golfo, come ben ricorderanno i fortunati che dal 2000 al 2003 sono riusciti ad accedervi grazie alle visite guidate organizzate da Il Pungitopo, il circolo naturalistico di Legambiente. «Per salire fin lassù, secondo i nostri tecnici, non servono interventi trascendentali», sottolinea Simonella, anche se non è stata fatta una valutazione dei costi per sistemare le scale a chiocciola in pietra d’Istria e riposizionare i mattoncini esterni. E questo acuisce il rimpianto per un gioiello proibito che tutti hanno tentato di riqualificare, senza successo: nel 2003 il Comune ci provò con i fondi del gioco del Lotto nell’ambito del progetto da 50mila euro “Salva un monumento”. Nel 2013 la Regione catturò 235mila euro dal fondo europeo Hazard per la realizzazione dell’apparato tecnologico, comprensivo di sistemi informatici e di una nuova lanterna di rilevamento elettronico, ma per completare il progetto servivano altri 100mila euro che alla fine non furono inseriti nel bilancio regionale 2014. Deserti anche tutti i bandi di valorizzazione indetti dall’Agenzia del Demanio. Ora il Comune ci riprova con la permuta. «Se non dovesse andare a buon fine, in ogni caso lo acquisteremo - aggiunge Simonella -, anche tramite un progetto di federalismo culturale. Il faro è un tassello fondamentale nella riqualificazione del parco del Cardeto».
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