Cenoni di Capodanno, sold-out nei locali di Ancona ma mancano i camerieri: «Asporto e meno coperti»

Cenoni di Capodanno, sold-out nei locali di Ancona ma mancano i camerieri: «Asporto e meno coperti»
Cenoni di Capodanno, sold-out nei locali di Ancona ma mancano i camerieri: «Asporto e meno coperti»
di Talita Frezzi
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Giovedì 29 Dicembre 2022, 03:00

ANCONA -  Countdown per la notte di Capodanno. Tutto pronto, perché al tradizionale cenone con party non si rinuncia. Sold-out nei ristoranti, bene anche le prenotazioni per l’asporto. Certo, il rovescio della medaglia per i ristoratori è quello del personale carente: dunque calano i coperti, si punta a offrire una ristorazione di qualità, più comodità in sala. Prezzi standard, almeno finora sebbene la scure degli aumenti faccia ipotizzare qualche ritocchino al menù, ma ci si penserà domani. Più riposi settimanali e qualcuno fa ricorso alle chiamate “a gettone” per le feste, ma di personale consolidato. 

 
Le spese


«E’ il primo Capodanno senza Green pass, dunque torna la voglia di divertirsi – dice Roberto Picciafuoco (Il Pincio) –, siamo già al completo, la gente magari esce meno a cena in settimana ma non rinuncia al cenone del 31.

Per questo abbiamo mantenuto il prezzo invariato (70 euro) ma a fronte di spese raddoppiate e di personale che non si trova, abbiamo dovuto ridurre i coperti: 30 in meno, per i quali sarebbero servite 2-3 persone in più». Picciafuoco ammette che sono cambiate le esigenze: «Quando vengono a chiedere lavoro si preoccupano in primis dello stipendio, poi di non lavorare nei weekend e di non essere messi in regola. La paura è lavorare quando gli altri si divertono o di perdere, con un contratto regolare, il reddito di cittadinanza che poi, dove non c’è, ci stanno papà e mamma con la paghetta». 

Gli aiuti 

«Indubbiamente c’è meno personale extra disponibile – spiega Guido Guidi (titolare di SeePort e SeeBay) – possiamo contare su aiuti fissi che fanno parte dello staff e che lavorano con noi tutto l’anno per eventi e matrimoni, ma per rimpiazzarne due ho fatto fatica. Manca il bisogno, tra disoccupazione, famiglie e pure la consapevolezza che, in fondo, si sta bene lo stesso anche con meno soldi in tasca». Anche SeePort e SeeBay sono sold-out con una proposta più ricercata e glamour a 200 e 150 euro. «Abbiamo ridotto il numero dei posti - aggiunge Guidi - per una scelta di qualità da offrire ai clienti. Lavoriamo 5 giorni a settimana e con personale munito di badge. Puntiamo sulla serenità dello staff che ha diritto a riposi e dedicarsi agli affetti. Questo ha comportato assumere più persone per una giusta rotazione e qualche aumento sui prezzi, ma sono scelte aziendali fatte per migliorare». Ci sono ancora pochi posti a “La Moretta”. 
«Ero al completo già 20 giorni fa grazie anche all’evento musicale organizzato dal Comune in piazza – dice il titolare Corrado Bilò – poi però quando lo hanno spostato davanti a Le Muse molti hanno disdetto. Sono arrabbiato. Abbiamo mantenuto il prezzo degli anni scorsi per il menù fisso (100 euro) per venire incontro alle famiglie, poi dal prossimo anno qualche ritocchino toccherà farlo con questi aumenti. Per fortuna almeno sul personale non ho problemi: ho collaboratori fissi e due figli che chiamo al bisogno». «Siamo al completo già da novembre – aggiunge Andrea Caracciolo (Acqua Salata, a Montemarciano) – con possibilità di menù fisso (75 euro) e da asporto (38 euro). Abbiamo deciso di fare un giorno di chiusura in più alla settimana contando su personale fisso a cui garantiamo il lavoro sia d’estate che d’inverno. Questo ci dà una certa tranquillità». 

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