ANCONA - Non è ancora maggiorenne, ma sapeva muoversi come un piccolo boss. Ottime fonti da cui rifornirsi, una rete di distribuzione ben collaudata e un giro che, a giudicare dalla quantità di droga trovata nella sua abitazione, gli garantiva profitti per migliaia di euro al mese. Non un semplice pusher: nella catena dello spaccio, secondo gli investigatori, si collocava ad un gradino superiore, come un anello di congiunzione tra i grossisti del fumo e lo smercio al dettaglio.
La rete
Gli inquirenti, infatti, sono convinti che, come un burattinaio occulto, muovesse i fili di una rete di spacciatori incaricati di rivendere sulle piazze di Ancona e dell’hinterland, a quanto pare fino a Senigallia, lo sballo che si procurava.
I baby rivenditori
L’ipotesi investigativa - che ovviamente andrà verificata con ulteriori accertamenti - è che il 17enne arrestato dalla polizia nelle scorse ore si servisse di una serie di baby pusher, fedelissimi incaricati di rivendere al dettaglio lo stupefacente che, dal canto suo, acquistava in grandi quantità. Gli stessi agenti sono rimasti sorpresi quando, da un nascondiglio opportunamente ricavato dal ragazzo che vive in casa con i genitori, è venuto a galla tutto quell’hashish di ottima qualità, per un peso complessivo di oltre due chili, suddiviso in panetti. Una volta distribuito agli “spaccini” e immesso nel mercato, avrebbe fruttato fino a 20mila euro. Guadagni vertiginosi, per non avere nemmeno diciott’anni. Oltre al considerevole quantitativo di droga, i poliziotti hanno sequestrato anche bilancini di precisione e tutto il materiale per confezionare le dosi. Il ragazzo è stato collocato agli arresti domiciliari, in attesa della convalida, ma ora l’indagine si allargherà per ricostruire l’intera filiera dello spaccio.