Bocchini, presidente di Confindustria Ancona: «Mancinelli superficiale sull'Adriatica, non sa di che parla»

Bocchini: «Adriatica, Mancinelli superficiale»

Bocchini, presidente di Confindustria Ancona: «Mancinelli superficiale sull'Adriatica, non sa di che parla»
Bocchini, presidente di Confindustria Ancona: «Mancinelli superficiale sull'Adriatica, non sa di che parla»
di Martina Marinangeli
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Mercoledì 13 Luglio 2022, 04:30 - Ultimo aggiornamento: 14 Luglio, 08:50

ANCONA - Pierluigi Bocchini, presidente di Confindustria Ancona: sul tema dell’arretramento della ferrovia Adriatica, la sindaca Valeria Mancinelli parla di un approccio superficiale ed approssimativo, aggiungendo che il «dibattito surreale» che si è sviluppato ha solo contribuito a generare il caos.  Cosa ne pensa?

 «La sindaca Mancinelli non sa di che cosa parla perché, come al solito, non ascolta. Non si è degnata minimamente di capire cosa Confindustria stia proponendo, cioè uno studio. La superficialità a cui fa cenno, la rispedisco al mittente. Superficiale è il modo con cui lei si rivolge alle proposte che sono state messe sul tavolo dalla più importante associazione di categoria della sua provincia».

Un giudizio tranchant, il suo, per usare un eufemismo.


«Se ci avesse ascoltato davvero, saprebbe che abbiamo solo dettato delle linee guida su un progetto in corso di elaborazione.

Progetto che, ad Ancona, avrebbe dovuto fare lei da almeno 10 anni».


L’accusa che le muove è quella di volersi sostituire alla Regione in questa partita: è così?


«Le associazioni di categoria si stanno sostituendo all’assoluto immobilismo della sindaca Mancinelli e di chi l’ha preceduta. Detto questo, Confindustria è autonoma ed equidistante da tutte le forze politiche, così come autonoma è la nostra proposta. Tanto è vero che alcune idee della nostra visione di mobilità ed intermodalità della provincia di Ancona non sono coincidenti con quelli della Regione. Ma l’approccio corretto di fronte alla differenza di vedute è l’ascolto ed il confronto. Non gli strali lanciati a mezzo stampa. Altrimenti è solo campagna elettorale».


La prossima settimana avrebbe dovuto incontrare la sindaca proprio per parlare della ferrovia Adriatica: il confronto si farà?


«L’incontro era fissato per il 20 luglio, ma ora diventa del tutto inutile. Avrebbe avuto senso se le parti fossero arrivate all’appuntamento senza pregiudizi e con la mente libera ed aperta al confronto. Dopo le dichiarazioni della sindaca di ieri (lunedì, ndr), è un confronto che non ha senso fare».


Con la Regione, invece, le interlocuzioni sono ancora aperte?


«Per il nodo di Ancona - che è particolarmente critico, dal momento che si intreccia con porto, aeroporto, interporto e variante alla Ss16,- è necessaria un’interlocuzione continua e frequente con le istituzioni. Di questo problema, ho parlato personalmente sia con il presidente Acquaroli che con l’assessore alle Infrastrutture Baldelli».


E come sono i rapporti, in questo caso?


«Ci sono punti di forte convergenza ed altri su cui non siamo d’accordo. Ma proprio per questo e per il fatto che non ero d’accordo con il ministro Giovannini ed il sindaco Ricci, ho deciso di affidare lo studio del problema ad enti ed istituzioni terze (Istao, Università Politecnica ed Ordine degli ingegneri di Ancona, ndr). Le discussioni devono essere fatte sulla base di dati, numeri ed analisi quanto più oggettive possibili». 


La Mancinelli teme che il progetto di arretramento della ferrovia possa far saltare quello del Lungomare Nord.


«Nessuno ha mai messo in discussione i progetti in corso. Compreso questo famoso bacino di colmata che si ostinano a chiamare lungomare, anche se di un lungomare non ha assolutamente niente. È un bacino di colmata funzionale all’allargamento della Ss16 ed allo spostamento verso mare della ferrovia. Per la viabilità, è un progetto giusto che va concluso il prima possibile. Nessuno lo ha mai messo in discussione. Confindustria ha solo cercato di accelerare l’iter burocratico di questo progetto di cui si discute da 30 anni, compresi i 10 dell’amministrazione Mancinelli».

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