Ancona, bivacchi e lavori mai fatti: caro Passetto, come sei ridotto?

Ancona, bivacchi e lavori mai fatti: caro Passetto, come sei ridotto?
Ancona, bivacchi e lavori mai fatti: caro Passetto, come sei ridotto?
di Claudio Comirato
3 Minuti di Lettura
Lunedì 5 Dicembre 2022, 03:00 - Ultimo aggiornamento: 15:15

ANCONA- Ai lavori promessi e mai partiti si sommano i danni della recente mareggiata, oltre alla presenza di un folto gruppo di richiedenti asilo che si sono accampati ai piedi dell’ascensore. Non c’è pace per il Passetto. Il mare grosso ha spazzato via i basamenti in cemento che fanno da contorno alla rotonda, ai piedi della scalinata. Lastre di cemento dal peso di qualche quintale sono finite a spasso lungo il camminatoio che conduce alla Seggiola del Papa. Danni anche nei pressi dell’ascensore e nel tratto davanti allo stradello che sale in via Panoramica. Pure qui si sono staccate delle lastre di cemento per la forza delle onde.

Le barriere

Alcuni scivoli davanti alle grotte sono stati spazzati via così come alcuni moli dove d’estate attraccano le barche.

Un problema, quello dell’erosione della costa al Passetto, che negli ultimi anni è divenuto allarmante. Le barriere hanno difeso la costa per decenni, ma ora con il passare del tempo scogliere e blocchi di cemento sono andati incontro ad un processo di erosione. Invece di provvedere a rialzare queste barriere, si preferisce spendere soldi in manutenzioni della spiaggia del Passetto, piuttosto complicata da raggiungere con materiali e attrezzature. La furia del maltempo non ha risparmiato alcuni alberi crollati in terra nell’area verde che costeggia la scalinata verso il Monumento ai Caduti. A proposito della scalinata: il Comune di Ancona aveva messo a bilancio 750mila euro per alcuni lavori tra il 2022 e il 2023: di questi 500mila euro erano già stati stanziati proprio per l’anno corrente, ma lungo la scalinata, fatta eccezione per dei parapetti in legno a contenimento dei muretti, non è stato fatto alcun intervento e le sedute in marmo che rischiano di cadere giù da un momento all’altro. È ridotto male anche il tratto iniziale della scalinata dove ci si è limitati a mettere delle transenne: peccato che i gradini si stanno piegando uno sull’altro.

Gli accampamenti

L’altra emergenza è ai piedi dell’ascensore: qui si sono accampati una decina di pakistani che, in attesa del riconoscimento del loro status di profughi, non hanno un posto dove andare perché il sistema di accoglienza è ormai in tilt. Così, si sono sistemati con sacchi a pelo e coperte sotto l’ascensore e per un soffio le loro cose non sono state portate via dall’ultima mareggiata.

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