ANCONA - Un’altra pedalata vigorosa alimentata dal Pnrr. Al capitolo mobilità sostenibile, il Piano nazionale di ripresa e resilienza punta sulla Dorica con oltre 1,5 milioni di euro: sono fondi che, senza la necessità di essere richieste, vengono destinati solo ai capoluoghi di regione per realizzare almeno sei chilometri di ciclabili. Con un vincolo, imprescindibile: devono collegare le stazioni ferroviarie con i poli universitari. Detto, fatto: Ancona, tra le righe di una determina dirigenziale, sceglie di aderire a quel progetto che privilegia l’andare e venire su due ruote.
Le risorse saranno destinate a due tracciati.
La determina
Una serie di passaggi obbligati sottendono alla bike-operazione. La determina, che definisce l’accordo quadro, è necessaria per affidare gli incarichi di progettazione. Un dovuto corollario: sul sentiero del Borghetto si dovrà verificare la compatibilità del tracciato con quello indicato nel piano dell’Anas per creare l’uscita a nord del porto. Che ha la precedenza assoluta. Domani andrà in Consiglio comunale l’ipotesi di armonizzazione dei due tragitti che in alcuni punti s’intersecano. La verifica in aula è propedeutica alla prossima conferenza dei servizi dove arriveranno le sei proposte di aggiustamento del progetto definitivo dell’Anas.
La cornice
Una pedalata vigorosa e via. Ida Simonella dà le coordinate: «Questa azione rientra nella scelta di intercettare tutte le risorse possibili e segue la nostra programmazione che viene accelerata grazie alla disponibilità finanziaria offerta in questo caso dal Pnrr». L’assessore Porto&Bilancio segue ogni rivolo: «Il tutto è dentro la cornice della ciclovia Adriatica, un macro progetto europeo, nazionale, e calato su scala regionale, per collegare tutta la dorsale». Rincorrendo il principio, sacrosanto ai tempi di austerity da crisi energetica, della mobilità sostenibile.