La basilica di Loreto candidata
a diventare patrimonio dell'Unesco

La Basilica di Loreto
La Basilica di Loreto
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Martedì 7 Febbraio 2017, 16:28
LORETO - Una storia lunga secoli, una vera città santuario e una basilica-fortezza che secondo la tradizione custodisce le pietre della Casa di Nazareth, meta di pellegrinaggio e di un culto diffuso nei cinque continenti.

Basterebbero questi elementi per identificare subito Loreto e il suo patrimonio culturale che ora si candida a diventare patrimonio dell'Unesco. La giunta delle Marche ha approvato la proposta di candidatura del complesso del Santuario lauretano avanzata dalla Delegazione pontificia che chiede di inserirlo nella Lista propositiva italiana, una condizione necessaria per dare avvio alle procedure di candidatura ufficiale al riconoscimento di sito Unesco. La lista comprende l'elenco dei siti che ogni Stato membro della Convenzione Unesco deve presentare per segnalare i beni ritenuti degni di riconoscimento nell'arco dei successivi 5-10 anni. Attualmente nelle Marche solo il centro storico di Urbino fa parte della Lista del Patrimonio Mondiale Unesco. Loreto e la sua basilica-fortezza sono un complesso unico, diventato riferimento per altre città santuario in Italia e in Europa. Sono 356 le riproduzioni della Santa Casa nel mondo e 4.475 i luoghi che nel pianeta celebrano la Vergine Lauretana. La Basilica inoltre conserva nelle sue strutture gli interventi di Bramante, Baccio Pontelli, Giuliano da Maiano, Francesco di Giorgio Martini, Andrea Sansovino e Antonio da Sangallo il Giovane. La proposta congiunta di Regione, Delegazione pontificia e Comune di Loreto - ha spiegato l'assessore regionale al Turismo e Cultura, Moreno Pieroni - verrà presentata alla Commissione nazionale italiana per l'Unesco e al Mibact. «In un periodo di criticità, derivante dai recenti eventi sismici, rappresenterebbe un segnale forte di ripresa, sia dal punto di vista culturale che turistico per rilanciare a livello nazionale e internazionale l'immagine del territorio regionale». «Lo studio documentatissimo della Delegazione che supporta la richiesta - ha concluso Pieroni - ha tutti i presupposti per il riconoscimento e siamo fiduciosi che possa essere accolto».
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