«Il primo Natale senza il mio Mattia, sopravvivo con il sorriso degli altri». Le parole strappalacrime di Tiziano

«Il primo Natale senza il mio Mattia, sopravvivo con il sorriso degli altri». Le parole strappalacrime di Tiziano
«Il primo Natale senza il mio Mattia, sopravvivo con il sorriso degli altri». Le parole strappalacrime di Tiziano
di Sabrina Marinelli
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Martedì 27 Dicembre 2022, 02:55 - Ultimo aggiornamento: 28 Dicembre, 08:25

BARBARA  - Ha rinunciato alle ferie, chieste mesi fa, Tiziano Luconi che è andato a lavorare anche il giorno di Natale, offrendosi come volontario per il turno pomeridiano in comunità. Festività che per il padre di Mattia, il bimbo di 8 anni morto durante l’alluvione del 15 settembre, non hanno più un senso.

«Prendevo sempre le ferie in questo periodo per stare con Mattia – racconta Tiziano Luconi – ma quest’anno, se avessi potuto, sarei passato direttamente dal 20 dicembre al 10 gennaio».

Ieri lavorava e lo stesso ha fatto domenica, dopo aver pranzato con la famiglia.


Il dolore

Lavoro in una comunità di minori stranieri non accompagnati come educatore professionale – spiega –, vederli ridere mi aiuta a sentirmi vivo e a non pensare al mio dolore. Anche loro ne hanno perché sono scappati dalla guerra o comunque da situazioni terribili. Non volevo restare a casa a disperarmi, questi giorni sono difficili. Ho fatto l’albero come sarebbe piaciuto a Mattia, lui spesso lo buttava giù, poi bisognava rifarlo. Adorava accendere il fuoco con il nonno, mangiare i passatelli e poi scartare i regali. Per scherzo gli facevamo anche dei pacchi trappola, vuoti. Ci facevamo tante risate». 


Adesso è rimasto solo il vuoto intorno all’albero e il silenzio interrotto dalle lacrime, perché è impossibile non piangere nel primo Natale senza Mattia. «Per andare nella comunità, distante trecento metri dal luogo in cui è stato ritrovato, faccio la stessa strada che ha fatto Mattia prima di morire – prosegue il padre – durante il tragitto parlo con lui, lo sento vicino. Sono sicuro che un giorno, nemmeno troppo lontano, ci rivedremo ma, nel frattempo, devo sopravvivere. Questo non è vivere. Il prossimo anno vorrei andare nelle scuole, portando un progetto di educazione ambientale per sensibilizzare su quanto accaduto e parlando di bambini speciali come lo era Mattia. Per il resto posso dire grazie al sindaco e a tutta Barbara e alla solidarietà di tante persone. Ricordo quando la premier Meloni disse che non ci avrebbe dimenticato ma penso che l’abbia fatto, basta guardare il fiume per capire che potrebbe accadere di nuovo perché nulla è cambiato. Mi sento abbandonato dalle istituzioni, fatta eccezione per il Comune». Silvia Mereu, la mamma di Mattia, ha voluto condividere la lettera che la 3A, la classe del suo bimbo, ha scritto. L’ha pubblicata su Facebook: «Che i nostri desideri possano illuminare ogni via – riporta un passaggio della letterina - salire in cielo e arrivare fino a Mattia». 


È stato un Natale di dolore per tante famiglie. Simone Bartolucci ha perso la sorella Noemi e cerca ancora la madre. «Vorrei solo ritrovare mamma – dice – e prima o poi la troverò». Anche lui è di Barbara. «Siamo ormai alla fine di questo 2022, che forse è meglio dimenticare – le parole di Riccardo Pasqualini, sindaco di Barbara - forse, perché in realtà dobbiamo tenere nei nostri cuori chi ci ha lasciato con l’alluvione. Il più grande obiettivo che ci siamo dati, per non dimenticare, è impegnarci affinché non accada mai più. Sarà un percorso lungo e complesso ma l’impegno sarà massimo. È un obbligo morale, civico e sociale ma la vita va avanti e, con altrettanto impegno, si deve pensare a chi sta affrontando il post alluvione». Il sindaco ringrazia per la grande solidarietà riscontrata e aggiunge: «Noi italiani, nel momento del bisogno, siamo insuperabili nell’aiutarci e stare vicino a chi sta vivendo una tragedia».

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