Writer, il vicesindaco Sediari: «Telecamere ad ogni angolo e le famiglie paghino i danni»

Writer, il vicesindaco Sediari: «Telecamere ad ogni angolo e le famiglie paghino i danni»
Writer, il vicesindaco Sediari: «Telecamere ad ogni angolo e le famiglie paghino i danni»
di Stefano Rispoli
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 1 Giugno 2022, 07:10

Pierpaolo Sediari, vice sindaco e assessore a Urbanistica, Patrimonio e Commercio: esiste uno strumento per obbligare i privati a ripulire le facciate di edifici che danno su vie di particolare prestigio, come corso Garibaldi o il viale della Vittoria? 
«Sì, ma dovrebbero sussistere delle ragioni particolari, come un pericolo immediato o motivi sanitari. Costringere i privati a pulire, quando loro stessi sono le prime vittime di questi atti di vandalismo, mi sembra un po’ azzardato. Anche perché spesso è successo che i condomini hanno ritinteggiato le facciate e dopo dieci giorni qualcuno le aveva sporcate di nuovo». 

E allora, che fare? 
«Si potrebbe ragionare sullo stanziamento di contributi per favorire il decoro, come un bonus per le facciate, in modo da invogliare i privati ad investire nella pulizia degli edifici e rimuovere quelle scritte obbrobriose.

Qualche anno fa l’amministrazione comunale aveva promosso un’iniziativa di questo genere, solo che non aveva riscosso grande successo». 

E allora, tocca rassegnarsi all’azione dei teppisti armati di pennarello? 
«No, al contrario: occorre trovare il modo di fermarli perché obiettivamente i muri del centro sono invasi da sgorbi e graffiti. Questi giovani la prendono come una sfida alle istituzioni: più se ne parla e più si fanno forti. Ma non possiamo restare con le mani in mano, qualcosa va fatto. La soluzione più adeguata, a mio avviso, è tappezzare la città di telecamere e costringere le famiglie a pagare per i gesti compiuti dai loro figli, visto che nella maggior parte dei casi questi graffittari sono minorenni ed entrano in azione di notte». 

Eppure tempo fa siete riusciti a ripulire il porticato della Galleria Dorica, con il contributo dei privati. 
«Sì, è stato possibile perché esiste una convenzione per l’uso pubblico del passaggio sotto la Galleria Dorica, dunque abbiamo potuto utilizzare fondi pubblici destinati ad edifici privati». 

E allora, perché non riproporre la stessa iniziativa ad esempio per restituire decoro ai portici di piazza Cavour, invasi da scritte, sporcizia e guano di piccioni? 
«Un’idea c’è e la stiamo approfondendo proprio in questi giorni. Trattandosi di un passaggio ad uso pubblico, stiamo valutando di ripristinare il decoro con un intervento di pulizia radicale sulle colonne. Qualche anno fa avevamo provato a concordare una soluzione con i tre condomini che insistono su quel passaggio. Avevamo anche installato una rete anti-piccioni per impedire il deposito degli escrementi, ma l’iniziativa sperimentale non ha trovato pareri positivi, tant’è che uno studio legale ci scrisse intimandoci l’immediata rimozione della rete. E abbiamo dovuto assecondare la richiesta». 

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