Waterfront storico, adesso o mai più: corsa contro il tempo per il percorso archeologico

Waterfront storico, adesso o mai più: corsa contro il tempo per il percorso archeologico
Waterfront storico, adesso o mai più: corsa contro il tempo per il percorso archeologico
di Lorenzo Sconocchini
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 9 Febbraio 2022, 07:00

ANCONA - Salire su una passerella per vedere da vicino, riparati da una copertura leggera, i resti del sacello medievale, l’altare bizantino addossato alla facciata con vista mare di Palazzo degli anziani. Oppure ammirare dallo slargo davanti alla casa del capitano, attraverso aperture sul muro che divide la strada dal porto traianeo, l’area degli scavi archeologici. O ancora passeggiare nella nuova piazza Dante, ripavimentata con finiture in porfido, arenaria e pietra. Tutto ciò si potrà fare entro giugno del prossimo anno, o mai più.

La scadenza

Perché entro i prossimi 16 mesi dovranno essere conclusi per forza (per non perdere in finanziamenti del fondi Fesr) i lavori del progetto della parte storica dell’Iti Waterfront, la ricucitura tra porto e città, uno dei quattro progetti finanziati all’80% da fondi Fesr, insieme alla nuova illuminazione, al restyling della sede Ismar-Cnr e al restauro di palazzo degli Anziani con un Urban Center
Tra piazza Dante, il sacello medievale e la casa del capitano balla un’operazione restyling da 2,3 milioni di euro, già finanziati, a cui si aggiungeranno altri 700mila euro, da reperire nel bilancio comunale, per il restauro della facciata di Palazzo degli Anziani, dove sarà ospitato il nuovo centro multimediale di informazioni turistiche.
Proprio in questi ultimi giorni il progetto del percorso archeologico Iti Waterfront, nella sua corsa contro il tempo per non sforare il termine per la rendicontazione dei fondi regionali Fesr, ha superato altre due tappe intermedie. C’è stata anzitutto la consegna del progetto definitivo da parte del pool di professionisti formato dallo studio Abdr Architetti Associati di Roma in team con progettisti locali, lo studio Mondaini-Roscani Architetti, lo studio di ingegneria Talevi e l’ingegner Marco Rosciani. Ed è arrivato anche il via libera della Conferenza di servizi che ha coinvolto tutti gli enti interessati dal progetto, in un’area a cavallo tra la città e il porto che dunque impegna, oltre al Comune di Ancona, anche l’Autorità portuale, la capitaneria di porto e l’Agenzia delle Dogane, la Soprintendenza archeologica, Polizia di frontiera e Guardia di finanza.
Superate queste incombenze, con il via libera di tutti gli enti, c’è da sprintare perché non si può perdere neanche un giorno di tempo.

L’intervento è stato diviso in tre lotti (sacello medievale, casa del capitano e piazza Dante), uniti però da un filo logico-architettonico, un pensiero di fondo che è quello di costruire un percorso dalla città al porto, la famosa ricucitura che è la filosofia originaria del progetto Iti-Waterfront, come non si stanca mai di spiegare l’assessore al Porto Ida Simonella. Adesso si procederà con le progettazioni esecutive dei primi due lotti (sacello e casa del capitano) che dovranno essere completata entro un mese. Poi la giunta Mancinelli conta, nel giro di altri due mesi, dunque per l’inizio di maggio, di arrivare al bando con l’affidamento dei lavori. Poi, entro un anno, i lavori dovranno essere completati per non superare la “linea della morte”, quel termine di giugno 2023 entro cui tutte le spese dovranno essere rendicontate, come prevedeva il bando che ha concesso al Comune i finanziamenti regionali.

I reperti

C’è qualche timore legato al possibile ritrovamento di reperti archeologici, soprattutto nell’area del sacello medievale, anche se durante la fase di progettazione si è lavorato molto con i sondaggi seguiti dalla Soprintendenza proprio per non ritrovarsi sorprese mangia-tempo. 
La ricucitura tra porto e città passerà attraverso Palazzo degli Anziani, l’ampliamento della terrazza, il rifacimento della scalinata, gli interventi sui resti medievali Una pavimentazione appositamente studiata sulla piazza e su lungomare Vanvitelli guiderà fino alla casa del capitano e alla piazzetta che si è aperta dopo la demolizione delle officine dell’ex Nautico. Attorno all’edificio storico verrà creata una zona a verde con alcune sedute e il nuovo spazio pubblico aperto si collegherà al percorso pedonale esistente nell’area del porto antico. Con delle aperture sul muro sarà realizzato un collegamento visivo diretto con gli scavi archeologici del porto traianeo (che saranno valorizzati grazie a un finanziamento del Mibac) «a rafforzamento dell’obbiettivo principale del progetto di stringere relazioni anche percettive tra città antica e realtà portuale». 
Il sacello medievale, i resti di un edificio religioso bizantino a ridosso di palazzo degli Anziani, verrà ripulito, consolidato e reso accessibile a visitatori e turisti con delle passerelle soprelevate. «Il tutto - si spiega nelle schede del progetto - in modo da restituire una percezione di unità, pur nelle fratture imposte dalla viabilità e dalle ragioni di sicurezza del porto». 

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