ANCONA - Avrebbe tentato di strangolare l’ex compagna stringendole una corda al collo. È questa l’accusa che la procura muove a Mirco Bracaccini, 59enne anconetano rinviato a giudizio ieri mattina dal gup Francesca De Palma per il reato di tentato omicidio. Il procedimento è una costola dell’inchiesta che nel maggio 2019 aveva portato in manette il 59enne per maltrattamenti. Era stato arrestato dalla Squadra Mobile mentre si trovava in Slovenia. In entrambi i fascicoli, la vittima risulta essere la sua ex compagna: una 54enne senigalliese che ieri si è costituita parte civile con l’avvocato Alessandro Calogiuri.
LEGGI ANCHE;
Pretende un risarcimento di 100mila euro. Per i maltrattamenti, il giudizio è già stato definito: in primo grado Bracaccini è stato condannato a cinque anni e quattro mesi, pena ridotta a tre anni e mezzo in appello (tenuto conto anche dell’accusa di stalking nei confronti dei figli della ex). In Cassazione, il ricorso è stato dichiarato inammissibile. Al momento del primo verdetto, il giudice aveva rimesso gli atti alla procura per valutare l’episodio risalente al luglio 2018, quello in cui secondo la procura si sarebbe maturato il tentato omicidio: Bracaccini (ora ai domiciliari) avrebbe cercato di uccidere la 54enne stringendole una corda al collo, all’apice di un litigio avvenuto in auto, a Sirolo.
La donna aveva messo fine alla violenza conficcandogli prima un ago sulla coscia, poi stordendolo con un pugno.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Utilità Contattaci
Logout