Violentata dal branco a 16 anni in un vicolo nascosto: a processo uno dei suoi amici

Violentata dal branco a 16 anni in un vicolo nascosto: a processo uno dei suoi amici
Violentata dal branco a 16 anni in un vicolo nascosto: a processo uno dei suoi amici
di Federica Serfilippi
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Martedì 1 Dicembre 2020, 08:05

ANCONA  - Confidandosi con i genitori e lo psicologo della scuola che frequentava, aveva raccontato di essere stata adescata da un gruppo di ragazzi mentre passeggiava in centro e di aver subito abusi sessuali. Uno spaccato di violenza che aveva fatto partire una denuncia e le dovute indagini per risalire ai responsabili dell’accaduto.

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La vittima, 16enne all’epoca dei fatti (era il 2016), aveva puntato il dito contro tre ragazzi. Solo due, entrambi anconetani, sono stati identificati e accusati di violenza sessuale di gruppo. Per uno è stato aperto un fascicolo al Tribunale dei Minori. La posizione dell’altro, oggi 22enne, è stata trattata dalla procura ordinaria. Ieri il gup Francesca De Palma ne ha stabilito il rinvio a giudizio come chiesto dal pm Irene Bilotta. Il processo inizierà il 3 marzo 2022. Parte civile sarà la ragazza che ha denunciato gli abusi, ormai 20enne. Verrà rappresentata dall’avvocato Roberta Montenovo, presidente di Donne e Giustizia. La posizione dell’altro indagato non è ancora stata definita dal tribunale di via Cavorchie: l’inchiesta è ancora in piedi. Non sarà necessario per la vittima testimoniare in aula e ripercorrere la violenza denunciata: il racconto di quel drammatico pomeriggio è già stato escusso nel corso di un incidente probatorio del 2017. 
Il racconto
Il fatto risale a maggio 2016.

Secondo quanto raccontato dalla ragazza, era stata fermata mentre passeggiava in centro. A chiederle di aggiungersi al suo gruppetto era stato un conoscente di vecchia data. «Dai, unisciti a noi, vieni a fare un giro» le avrebbe detto. Fidandosi delle sue parole, la minore aveva seguito il trio. In un angolo nascosto del centro, sempre secondo la versione della parte offesa, era avvenuta la violenza, perpetrata materialmente da un solo ragazzo, ma gli altri due amici non si sarebbero opposti all’abuso. La vittima aveva anche raccontato di aver visto spuntare uno smartphone. Tuttavia, non è mai stata trovata traccia di un presunto filmato, peraltro non contestato dalla procura. 

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