Ancona, vetrina spaccata e negoziante rapinato: assalto al market, in quattro verso il processo

Ancona, vetrina spaccata e negoziante rapinato: assalto al market, in quattro verso il processo
Ancona, vetrina spaccata e negoziante rapinato: assalto al market, in quattro verso il processo
di Federica Serfilippi
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Venerdì 14 Aprile 2023, 04:00 - Ultimo aggiornamento: 15:04

ANCONA Avevano spaccato la vetrina del mini market a suon di calci e pugni e poi avevano rapinato il titolare, sfilandogli 1.200 euro. È il quadro accusatorio che la procura ha affibbiato a tre pakistani e un indiano, di età compresa tra i 26 e i 31 anni. Il colpo ai danni del negozio risale al gennaio del 2020. Vittima del blitz era stato un commerciante pakistano che, appena subita la rapina, aveva sporto denuncia ai carabinieri. 


Il rinvio

Ieri mattina, per il gruppetto di stranieri si è aperta l’udienza preliminare davanti al gup Alberto Pallucchini.

Il procedimento è stato rinviato perché un imputato risulterebbe irreperibile. È stata fissata una nuova udienza per il 3 maggio, in maniera tale da consentire le ricerche di chi rischia di finire a processo. Due le accuse, contestate in concorso: rapina aggravata e danneggiamento. Il blitz al mini market di corso Carlo Alberto risale alla serata dell’11 gennaio 2020. Il quartetto, assieme ad altre persone rimaste ignote, si era presentato nell’attività del bengalese mentre lui stava per chiudere. Gli imputati non erano lì per fare acquisti, ma per sottrarre soldi. «Dacci i contanti, altrimenti ti sfasciamo il locale». Erano stati di parola. Perché, stando alle accuse mosse dalla procura, la banda aveva sferrato calci e pugni alla vetrata del negozio, lanciando anche delle bottiglie di birra. 

Il varco

Si erano aperti un varco, entrando all’interno dell’attività di corso Carlo Alberto. «Se chiami i carabinieri sei morto» avrebbero detto al titolare del mini market. All’uomo erano stati presi dalla tasca dei pantaloni 1.200 euro in contanti, l’incasso della settimana precedente che l’indomani avrebbe dovuto depositare in banca. Dopo la denuncia per rapina, i carabinieri avevano iniziato le indagini. Nel giro di pochi giorni, in tre erano stati arrestati e condotti a Montacuto. I quattro imputati sono difesi dagli avvocati Giuseppe Cutrona, Simone Matraxia e Pietro Sgarbi.

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