Strada colabrodo: a Varano disabile beffato due volte

La strada groviera a Varano: i residenti sul piede di guerra
La strada groviera a Varano: i residenti sul piede di guerra
di Stefano Rispoli
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Sabato 19 Ottobre 2019, 05:30
ANCONA -  La beffa è doppia perché al calvario di una strada horror, dove nemmeno le ambulanze riescono a passare per il rischio di danneggiamenti, si è aggiunto il passo indietro del Comune che, di punto in bianco, ha estratto dal cilindro una documentazione vecchia di vent’anni e con quella si disimpegna: «È una strada vicinale, non di uso pubblico: non possiamo farci niente». 

E pazienza se lì, in via Frazione Varano, due km d’asfalto dissestato che collega Varano a Camerano (conosciuta anche come La Croce-Boranico) vivono una dozzina di famiglie, tra cui quella di Andrea Roseto, padre di due bambini, disabile al 100%. «Abito in fondo alla via, riesco a percorrerla solo perché ho una Jeep, ma convivo con la paura di restare prigioniero in casa se mi succede qualcosa», aveva denunciato dieci giorni fa al Corriere Adriatico. Il caso è finito in consiglio comunale grazie all’interessamento dell’ex candidato sindaco Francesco Rubini (Altra Idea) che ha avanzato un’interrogazione sulla questione a tutela dei residenti ai quali, in periodo elettorale ma anche l’estate scorsa, era stato promesso dal Comune un pronto intervento di manutenzione, sia pure non integrale.

 


La risposta, però, ha gelato tutti. «Agli abitanti della zona abbiamo già fatto presente che quella strada vicinale, purtroppo, non è ad uso pubblico - ha spiegato l’assessore Paolo Manarini -. Una delibera del 1983 la classificava come tale, ma a seguito di una richiesta di verifica dei carabinieri sono state svolte nuove indagini da parte della polizia municipale che nel 1999 ha stabilito che quella via non è ad uso pubblico». 

Ha proseguito Manarini: «Abbiamo fatto un ulteriore sopralluogo, di recente, e siamo giunti alla stessa conclusione. Di conseguenza, tutte le spese da affrontare sono a carico dei privati perché la funzione di collegamento tra Camerano e Varano serve solo a coloro che vi abitano o vi sono andati ad abitare pur conoscendo la situazione». Secca la replica del consigliere Rubini: «L’Amministrazione aveva promesso ai residenti di tornare a partecipare alle spese - ha riferito - e li ha convocati più volte, comunicando addirittura preventivi e lavori imminenti, fino ad affermare di voler sottoscrivere una convenzione per ripartire gli oneri della manutenzione», come d’altronde avveniva fino al ’99, quando il Comune si è disimpegnato e l’incombenza è ricaduta su un consorzio di residenti. 
«Oltre al danno, la beffa, con il solito contorno di bugie e promesse elettorali» ha attaccato Rubini, ricordando che quella strada ridotta a un colabrodo non serve solo 12 famiglie, ma tutti gli automobilisti che passano da qui per raggiungere Camerano, i fruitori del maneggio, dell’area da paint-ball e di due agriturismi e i frequentatori di due sentieri turistici (uno del Cammino d’Oriente e l’altro del Parco del Conero), oltre ai ciclisti che in futuro potranno percorrere anche la pista Portonovo-Camerano che costeggerà il fiume. I residenti, però, non mollano. «Ci hanno presi in giro per due anni e mezzo, abbiamo sostenuto delle spese importanti, ma porteremo avanti le nostre istanze - annuncia Andrea Roseto - e chiederemo una riclassificazione della strada, anche per vie legali, se il Comune continuerà a disinteressarsi». 

Una battaglia che si annuncia ancora lunga dunque, con i residenti - in particolare chi deve fare già i conti con la dura prova della disabilità - da una parte, costretti a fare la gincana tutti i giorni, e il Comune dall’altra, che proprio non vuol saperne di alleviare un po’ le loro pene. Per ora. 
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