Vandali writers in piazza Cavour: vignette e dediche sulle panchine

Vandali writers in piazza Cavour: vignette e dediche sulle panchine
Vandali writers in piazza Cavour: vignette e dediche sulle panchine
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Domenica 12 Gennaio 2020, 06:17 - Ultimo aggiornamento: 7 Marzo, 14:33
ANCONA -  Scritte senza senso, vignette, tag e persino delle incisioni eseguite con un coltellino. Sono i vandalismi che nei giorni scorsi sono stati perpetrati ai danni delle panchine in marmo installate lungo piazza Cavour. Le sedute di uno dei luoghi più cari agli anconetani vengono prese di mira di frequente dagli pseudo writer armati di pennarello e vernice. Poco importa che ogni volta, l’Amministrazione è costretta a correre ai riparti per ripulire gli scempi. Quando la panchina torna bianca, ecco che la vernice dei vandali torna prepotentemente in azione. Recentemente sono state prese di mira le panchine che danno sul terminal dei bus e quelle installate proprio dietro la libreria Sonnino, dove ci sono le fermate di alcune corriere. 

Gli incivili si sono scatenati con vernice blu, rosa, viola e nera. La maggior parte delle scritte riporta parole prive di senso, come le firme lasciate dagli autori. Ma ci sono anche brevi vignette, le dediche d’amore e le date con cui in vandali hanno voluto ricordare la data del loro memorabile passaggio sulle panchine. In una, quasi all’incrocio con corso Mazzini, è stata lasciata un’incisione, probabilmente con la lama di un coltellino o una chiave. In questo caso il danno è irreparabile. Pazienza la vernice che, pur con enormi sforzi economici, si riesce a pulire. Ma la scalfittura è quasi impossibile da togliere via. L’azione dei vandali a piazza Cavour è ciclica. 

Una panchina era stata addirittura dipinta qualche giorno dopo la maxi inaugurazione che nel luglio 2016 aveva donato alla cittadinanza la nuova piazza con tanto di arredi urbani restaurati. Neanche il tempo di smaltire i festeggiamenti, che una panca in marmo era già stata “battezzata” dai writer. Ma il passaggio della vernice in centro non riguarda solamente le sedute installate all’ombra della statua del Conte. Le conseguenze delle bombolette spray e delle vernici si possono vedere un po’ in tutte le vie che costeggiano i tre corsi principali.

Non c’è da andare lontano da piazza Cavour: all’inizio di corso Mazzini, di fronte alla chiesa dei Santi Cosma e Damiano c’è un valzer di scritte impresse dalla “Piano Gang”, lo stesso slogan che compare quasi ovunque lungo il ponte della Ricostruzione che collega piazzale della Libertà con piazza Ugo Bassi. Colori e vernice si mescolano anche tra la piazza del tribunale e via Cardeto, così come nella zona che si apre alle spalle della statua dei “Rinoceronti” di piazza Pertini. Insomma, se si gira per la città, è praticamente impossibile non notare la presenza di graffiti non autorizzati. Alcune creazioni sono impresse sui muri da così tanto tempo che ormai, chi passa di lì, non ci fa neanche più caso. Eppure, è un affronto al decoro della città a cui bisognerebbe mettere un freno. 
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