ANCONA - Bottiglie spaccate, spazzatura lasciata a terra e gradini rotti a forza di tirare calci e di saltarci sopra: tornano i vandali spaccattuto e colpiscono ancora in via Scosciacavalli. A quanto dicono i residenti in realtà non se ne sono mai andati. Fanno qui i loro comodi e lasciano un tappeto di vetri a terra divertendosi a praticare il lancio della bottiglia, incuranti di qualsiasi regola del vivere civile. L’ultimo allarme lo ha lanciato un residente che martedì pomeriggio si trovava a casa quando dalla finestra ha sentito e visto i ragazzini, molti italiani di seconda generazione tra cui anche minorenni, che spaccavano i cocci a terra.
La segnalazione
A quanto dice: «Sono stati chiamati i vigili per fare presente la situazione ma non si è visto nessuno».
I ragazzi in via San Pietro e via San Cataldo qui spadroneggiano: «Sono grupponi di venti ragazzi - dice il signor Ezio, un residente che si batte per il decoro urbano - e scorrazzano notte e giorno». Solo poche settimane fa era stato immortalato un ragazzo a torso nudo che dormiva ubriaco sulle scalette in pieno giorno. «Pajola is here» scrive qualche vandalo con la bomboletta spray nera sui muri esterni delle case che si trovano vicino ai giardinetti di via Matteotti. E, in effetti, qui di “pagliole”, o sigarette in italiano, se ne trovano a bizzeffe con i mozziconi lasciati a terra e tra le aiuole. Intanto si chiede una «maggiore attenzione da parte delle forze dell’ordine». Nel 2019, quando il sindaco aveva inaugurato lo studentato Buon Pastore, aveva descritto via Scosciacavalli come il cuore della città. Oggi però quell’immagine idilliaca è molto distante dalla realtà, con addirittura le cassette delle lettere dei palazzi piene di scritte e scarabocchi dei writers incivili.
L’assessore alle Manutenzioni Stefano Foresi precisa che: «Tra le 94 telecamere nel piano del Comune in centro ci sono anche quelle in zona San Pietro». Ad oggi, però, ai residenti non risulterebbe ancora alcuna spycam a monitorare e i responsabili di queste azioni restano impuniti. La speranza è che coloro che commettono gesti simili ne paghino le conseguenze. Com’è successo per i vandali che avevano distrutto il ponte di legno a Collemarino (in quel caso pagarono i genitori) o per i due 15enni individuati sulla spiaggia che a maggio avevano preso a calci l’ascensore di Palombina Nuova.