Degrado, rifiuti e scritte dei writer, Vallemiano dice basta: «Siamo esasperati, qui sembra una discarica»

Una delle scritte con cui sono state imbrattate le colonne del parcheggio di Vallemiano
Una delle scritte con cui sono state imbrattate le colonne del parcheggio di Vallemiano
di Michele Rocchetti
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Giovedì 10 Marzo 2022, 09:15

ANCONA - Cumuli di lattine, tappeti di escrementi, cassonetti traboccanti di immondizia e scritte ovunque. In una parola sola: degrado. Sono il decoro e le condizioni igieniche a preoccupare i commercianti di Vallemiano più che il fattore sicurezza. E in questa chiave è stato letto anche l’episodio del writer pizzicato alcuni giorni fa mentre scriveva frasi ingiuriose di stampo calcistico sui piloni del cavalcavia della Ricostruzione. 

 
«Non mi faccio certo spaventare da qualche ragazzetto che si diverte a imbrattare i muri – dice Barbara Urzi del Colorado Caffè -. Il problema, semmai, è la sensazione di incuria e abbandono che questo crea. Sensazione che tuttavia non si vive soltanto qui a Vallemiano. Perché un po’ in tutta la città è così». A Vallemiano c’è però il parcheggio sotto il cavalcavia che è un vero e proprio concentrato di decadenza e sporcizia. Mozziconi di sigaretta sparpagliati ovunque, mucchi di lattine e di bottiglie lasciati ad ogni angolo insieme a cartacce di vario tipo e alle ormai immancabili mascherine, le aiuole prive di vegetazione diventate vere e proprie lettiere per cani, mentre il guano dei piccioni si è via via stratificato. «In realtà, tra l’arrivo dell’Eurospin, i nuovi negozi che hanno aperto e il grande lavoro dei ragazzi della Casa delle Culture, negli ultimi anni questo quartiere è molto migliorato – sottolinea Urzi -. Certo, rimane quel buco nero sotto il cavalcavia per cui andrebbe fatto qualcosa». 
Anche perché, come sottolineano alla Casa del Caffè, sporcizia chiama sporcizia. «Se vanno lì a fare le scritte è perché, oltre a essere un luogo nascosto, è anche un posto dove non ci si fa scrupolo ad aggiungere degrado ad altro degrado – osserva Stefano Di Stefano -. Ci vorrebbe un po’ più di senso civico da parte dei cittadini, per esempio evitando di svuotare a terra i posacenere delle auto e portandosi dietro paletta e sacchetto per gli escrementi dei cani, ma anche di attenzione da parte di chi pulisce. Nei nostri cassonetti la gente di passaggio butta di tutto. Ci vorrebbero più cestini. O almeno una campana per il vetro». Già, perché una grossa parte di questi rifiuti sono bottiglie di birra. «La sera arrivano in gruppi di 8-10 persone. - racconta Emiliano Ausili dell’omonima officina -. Sono quasi sempre stranieri. Vanno a comprare la birra all’Eurospin e poi si fermano a bere nei parcheggi. Un giorno ho ripreso uno che stava buttando immondizia in strada qui dietro e ho quasi sfiorato la rissa».
Il vicino Night non ha invece mai dato problemi. «È gente che si fa i fatti propri – dice Ausli – e in più presidia la zona nelle ore notturne».

Superato il curvone e iniziata la salita lo scenario cambia. O meglio, cambia il centro del degrado che in questo caso si attesta dentro e intorno all’ex mattatoio. «Ci farebbe molto piacere avere più luce, ma soprattutto più igiene e più manutenzione – dice Marco Duca del salone di parrucchiere MaDu -. I marciapiedi sono un disastro, il muro qui davanti è ricoperto di erbacce e i cassonetti vengono usati come discarica». Ma la vera svolta arriverebbe con la riqualificazione dell’antico macello. «Ho fatto l’asilo lì. Sarebbe bello vederlo ristrutturato e destinato ad attività ricreative per bambini e anziani»

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