ANCONA - Decine di migliaia di ore di straordinario che sarebbero potute costare caro agli Ospedali Riuniti: più di un milione di euro. Un rischio stoppato dal Tar Marche: in una sentenza, emessa ieri, il Tribunale amministrativo regionale riconosce la correttezza dell’azione amministrativa dell’azienda. Visibili solo dai cartellini marcatempo, quei supplementari non risultavano autorizzati da chi ne aveva facoltà di farlo. la scintilla venne accesa, nell’ottobre del 2020, dal Nursind: allora, il sindacato sollecitò l’Ispettorato del lavoro di Ancona affinché verificasse le ragioni di oltre 130 dipendenti del comparto, tra tecnici e infermieri, i quali pretendevano il pagamento delle prestazioni extra. Una voragine che si sarebbe aperta nel 2008, e che fino al 2014 non si sarebbe richiusa, nella quale sarebbero finite le posizioni di 1.500 professionisti. Tutti o quasi. Non si fa intimorire dalla portata del pericolo, Antonello Maraldo.
La verifica
«Ci abbiamo messo oltre due mesi per verificare la legittimità di quelle richieste, le abbiamo valutate una a una, perché per noi è essenziale pagare il dovuto. Sempre». Il direttore amministrativo riordina le coordinate d’un percorso che, sin dalle prime battute, s’è dimostrato essere molto tortuoso: «L’Ispettorato ha accolto le ragioni del sindacato e di coloro che rappresenta e ci ha imposto, con una disposizione, di provvedere a saldare quel presunto debito o di presentare un piano di adeguamento gestionale di recupero o ancora di produrre un accordo collettivo aziendale».
Nuova stagione in corsia
Due strumenti che aprono una nuova stagione in corsia. Dovuta postilla: «Il Nursind sta valutando di percorrere altre strade». A dar voce alla controparte è Matteo Rignanese che del sindacato di categoria è segretario provinciale. Puntualizza: «Il Tar ha espresso un giudizio formale, reputando che l’Ispettorato del lavoro non avesse competenza per emettere quella disposizione». Dal timore di dover sborsare un milione di euro, Maraldo passa alla definizione del metodo. Prosegue convinto: «È tanta la soddisfazione nel veder premiato il nostro buon operato. Da quando è iniziata la nostra governance, nel 2016, situazioni simili non si sono più verificate». Non si sfugge.