Ecco il taser, la pistola paralizza per 5 secondi. Sono abilitati ad utilizzarla 18 poliziotti delle Volanti, ecco come funziona

Un agente delle Volanti della questura di Ancona con il taser (Foto Marinelli)
Un agente delle Volanti della questura di Ancona con il taser (Foto Marinelli)
di Teodora Stefanelli
4 Minuti di Lettura
Martedì 17 Maggio 2022, 10:22

ANCONA - Diciotto poliziotti delle Volanti della questura dorica da ieri sono abilitati a utilizzare il taser in caso di necessità. L’arma a impulsi elettrici utilizzata per la prima volta nel Regno Unito nel 2004 e in Italia dal 2020 è sbarcata ufficialmente in città. Per l’utilizzo di questo dispositivo gli agenti in servizio hanno conseguito una specifica abilitazione, riconosciuta al termine di un corso di formazione, suddiviso in una parte teorica e una pratica. 

 
Il cronoprogramma
«Il personale specializzato - spiega Luca Dal Monte, dirigente delle Volanti della questura di Ancona - ha formato 18 operatori delle Volanti e altri 32 dei Commissariati.

Questi ultimi, però, dovranno attendere ancora qualche settimana. Per ora si parte con Ancona, poi toccherà alla provincia. Si seguirà, infatti, un cronoprogramma previsto a livello centrale dal Dipartimento della pubblica sicurezza. È un sistema condiviso da polizia, carabinieri e guardia di finanza in modo da tale che ci sia un progetto organico e condiviso». Nelle situazioni di pericolo quest’arma non letale servirà per dissuadere soggetti non collaborativi e violenti ma, come ha spiegato anche nei giorni scorsi la questura, sarà una «extrema ratio». Un’arma da impugnare quando non c’è altro modo per risolvere la situazione: «Già semplicemente mostrare il taser servirà da deterrente - prosegue Dal Monte - se il tentativo fallisce e lo si ritiene opportuno sarà sparato un colpo che, attraverso degli impulsi elettrici, trasmessi per mezzo di una coppia di dardi collegati a due fili conduttori, inabiliterà momentaneamente i muscoli della persona toccata grazie al trasferimento di elettricità. Ciò consentirà di tutelare sia l’incolumità del personale operante che degli stessi soggetti, ma anche di eventuali terzi coinvolti». Per cinque secondi il soggetto verrà immobilizzato «e l’operatore potrà sfruttare questo tempo per avvicinarsi in sicurezza al soggetto e bloccarlo». Dunque uno strumento in più per gestire al meglio gli interventi. «L’utilizzo e la distribuzione di tale dispositivo - afferma Alessandro Bufarini, segretario generale provinciale Siulp - dovrebbe consentire di eliminare il rischio del contatto diretto con l’antagonista fuori controllo, inibendone la furia aggressiva e dando il tempo necessario a contenerlo, salvaguardando così sia l’incolumità dell’interessato che quella degli operatori. Il taser (acronimo di Thomas A. Swift’s Electric Rifl o fucile elettrico) è un’arma comune a tutti gli effetti che può essere molto utile per prevenire aggressioni e immobilizzare soggetti violenti evitando il ricorso alle armi da fuoco quando si tratta di neutralizzare aggressori armati di coltello o bastoni. Sono contento della distribuzione e dell’utilizzo anche ai colleghi che operano nel territorio anconetano». 


La polemica 
Tra la soddisfazione generale per l’introduzione delle pistole elettriche c’è anche chi esprime qualche perplessità a proposito dell’introduzione di queste armi in città. Come a esempio il gruppo provinciale di “Dipende da Noi” che in una nota spiega come il taser sia uno «strumento venduto all’opinione pubblica come sicuro perché non letale, mentre negli anni ci sono state sempre maggiori evidenze di morti associate all’uso di questo strumento». Secondo loro infatti: «la scarica elettrica in determinati soggetti, soprattutto i più fragili come senzatetto, tossicodipendenti, o con patologie preesistenti, può portare a gravi conseguenze di salute fino anche all’arresto cardiaco». “Dipende da Noi” chiede quindi che «vi sia maggiore chiarezza da parte delle istituzioni». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA