ANCONA - Il rombo dei motori, di giorno e di notte, ormai è diventato una colonna sonora costante a Tavernelle, dove comitive di ragazzi - molti minorenni - si ritrovano per esibirsi in evoluzioni da brividi su moto e scooter o per organizzare gare con auto truccate. Il parcheggio del cimitero è stato trasformato in una pista senza regole, dove i baby piloti ingaggiano sfide pericolose e si esercitano in impennate e slalom a tutta velocità tra le aiuole e i pali della luce.
Il problema è che per il rumore costante dei motori ci sono residenti che di notte non chiudono occhio, specialmente nel weekend.
Ad interrompere il rally di Tavernelle ci hanno pensato i militari dell’Arma che hanno fermato i giovani prima che si allontanassero sulle due ruote. Li hanno identificati ad uno ad uno, avvertendoli dei rischi che corrono e del disturbo che arrecano agli abitanti della zona: basti pensare che il frastuono delle loro accelerazioni e sgommate si sentono sull’asse nord-sud e perfino nel quartiere delle Grazie. Dopo oltre un’ora di accertamenti, i carabinieri hanno lasciato andare i ragazzi, senza prendere provvedimenti nei loro confronti. Così, gli operatori comunali hanno potuto completare lo sfalcio del verde in tutta sicurezza.
Basterà per fermare gli aspiranti piloti? Se lo augurano i residenti di Tavernelle, preoccupati che prima o poi possa succedere qualche incidente, per non parlare del fatto che il parcheggio è quasi sempre deserto e potrebbe essere utilizzato per altri scopi.
A marzo, poi, si era verificato un episodio increscioso su cui gli inquirenti stanno facendo chiarezza. Un 62enne, stanco di non dormire la notte per colpa del rumore assordante, ha deciso di affrontare di persona i baby centauri. La richiesta di chiarimenti è finita nel peggiore dei modi. L’uomo ha raccontato di essere stato picchiato da tre quindicenni che gli avrebbero risposto in malo modo: è finito all’ospedale ed è stato dimesso con 7 giorni di prognosi, anche se poi i ragazzini si sono difesi sostenendo che era stato lui il primo ad aver alzato le mani. In attesa che l’autorità giudiziaria chiarisca i contorni di questa vicenda, resta l’allarme di un parcheggio adiacente al cimitero, dove c’è tutto meno che il silenzio.