Tre scuole chiuse tutto l’anno: le medie Podesti e del Pinocchio e la materna XXV Aprile potrebbero essere abbattute e ricostruite

Tre scuole chiuse tutto l’anno: le medie Podesti e del Pinocchio e la materna XXV Aprile potrebbero essere abbattute e ricostruite
Tre scuole chiuse tutto l’anno: le medie Podesti e del Pinocchio e la materna XXV Aprile potrebbero essere abbattute e ricostruite
di Stefano Rispoli
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Martedì 15 Novembre 2022, 03:05

ANCONA  - Resteranno chiuse per l’intero anno scolastico le tre scuole lesionate dal sisma e dichiarate inagibili. Se saranno ferite letali, lo stabiliranno le verifiche dei tecnici nelle prossime settimane: potrebbero anche chiudere per sempre, nel caso in cui l’operazione di demolizione e ricostruzione dovesse rivelarsi più conveniente rispetto alla riparazione dei danni.

L’ipotesi di abbattere e riedificare i tre plessi che più degli altri hanno pagato gli effetti del terremoto - le medie Podesti e del Pinocchio e la materna XXV Aprile - al momento è solo teorica, ma non peregrina: ci sono i fondi del Pnrr, gli stessi a cui, per intenderci, la provincia attingerà per buttare giù e rifare da nuovo l’istituto superiore Benincasa per 10 milioni di euro. 


Le valutazioni 
«Ogni considerazione adesso è prematura - spiega l’assessore ai Lavori pubblici, Paolo Manarini -, tutto dipenderà dalle valutazioni tecnico-economiche sulla base dell’entità dei danni sismici e del costo dei lavori per eseguire il ripristino.

In ogni caso, per quelle scuole serviranno mesi: il rientro non avverrà prima del prossimo anno». Se la Podesti di via Urbino e la media del Pinocchio insistono su edifici risalenti agli anni Sessanta, fa riflettere che la scuola materna XXV Aprile, costruita neanche trent’anni fa in via Michelangelo, sia già così malridotta. In realtà, la struttura era già sotto controllo per piccole lesioni su murature non portanti, dovute a cedimenti differenziali delle fondazioni per via di movimenti del terreno, fermo restando che aveva superato l’esame della vulnerabilità sismica, come tutti gli altri 89 templi dell’istruzione della città. 


Il risiko 
Per i tre plessi inagibili è scattato il risiko dei trasferimenti e una corsa contro il tempo per consentire a 480 alunni di trovare una ricollocazione immediata. «Giovedì la loro attività didattica riprenderà normalmente, ma in altre sedi», garantisce il sindaco Valeria Mancinelli. Tuttavia, organizzare i traslochi richiederà una fatica immane, disagi considerevoli per le famiglie - basti pensare ai ragazzi della Podesti, dirottati alla Tommaseo di via Fanti, o a quelli della media del Pinocchio che andranno, per 6 classi su 7, alla Falcone di piazza Salvo d’Acquisto, ma proprio per questo sono stati allestiti dei bus dedicati di Conerobus - e costi che si aggiungono ai danni ingenti causati dal terremoto. Parliamo di decine di milioni di euro, secondo una prima stima che, però, il sindaco preferisce non svelare, a differenza del primo cittadino di Pesaro, Matteo Ricci, che ha parlato di 20 milioni.

«Ho firmato la lettera per richiedere lo stato di emergenza - annuncia la Mancinelli - e speriamo venga accolta. Lo Stato deve mettere a disposizione del territorio i mezzi per superare la crisi. Ma stimare l’entità dei danni, anche in modo approssimativo, a distanza di poche ore da un terremoto, non ha senso e io non lo farò». Un quadro più preciso dell’emergenza si avrà oggi: è in programma, infatti, la riunione del Cor, il Comitato operativo regionale a cui parteciperanno i sindaci dei comuni interessati dal sisma, i vigili del fuoco e i tecnici della protezione civile. «Servirà a fare il punto provvisorio di ciò che serve - dice il sindaco -. Ad Ancona la botta è stata una volta e mezza superiore a quella di Fano e 4 volte rispetto a Pesaro». 


L’accoglienza
E infatti, più passano i giorni e più cresce il numero degli sfollati: sono 102 solo nel capoluogo, dal momento che i vigili del fuoco hanno individuato, a seguito dei sopralluoghi, diversi edifici particolarmente danneggiati dalle scosse e dichiarati inagibili. Sono 17 le persone che hanno trascorso l’ultima notte al Palaindoor, dov’è stato allestita la struttura di prima ospitalità per l’emergenza. Alcuni sono stati accolti all’albergo Cantiani, tutti gli altri hanno trovato autonoma sistemazione. «Stiamo individuando altre strutture per un’accoglienza più stabile - spiega il sindaco - specie per le famiglie con bambini, attraverso una rete di hotel e B&B». Dal Comune trapela che la residenza per anziani dei Cappuccini, gestita dal Gruppo Zaffiro, ha messo a disposizione 14 stanze per ospitare chi è stato sfrattato dal terremoto. 

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