Spariscono 50 euro, la parrucchiera accusa la cliente e la trascina in bagno puntandole le forbici

Il tribunale di Ancona
Il tribunale di Ancona
di Federica Serfilippi
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Sabato 27 Marzo 2021, 06:00

ANCONA - Stando all’accusa, per fugare il sospetto del furto di 50 euro avvenuto presumibilmente all’interno della sua parrucchieria, aveva spinto la cliente nel bagno, costringendola a spogliarsi per cercare i soldi perduti. Il tutto – secondo la tesi della procura – sarebbe avvenuto sotto la minaccia di un paio di forbici.

È per il reato di violenza privata che ieri mattina il giudice Maria Elena Cola ha condannato a un mese di reclusione, pena sospesa, un’anconetana di 64 anni, ex parrucchiera ormai in pensione. 


La denuncia 
A portarla in tribunale è stata una donna di 68 anni, all’epoca dei fatti cliente del salone dove lavorava l’imputata. La denunciante si è costituita parte civile con l’avvocato Nicoletta Cardinali: come risarcimento danni è stata stabilita la somma di 300 euro. Il pm in udienza aveva chiesto per l’ex parrucchiera una condanna di un anno. I fatti risalgono a fine dicembre 2016. Sembrava una normale giornata di lavoro all’interno dell’attività, situata ad Ancona.

La tranquillità era stata scossa dai dubbi che avevano assillato una cliente: stando a quanto emerso nel corso del dibattimento, una volta fatta la piega, si era recata alla cassa per pagare. Aprendo il portafoglio, però, non aveva trovato la banconota da 50 euro che pensava di aver portato con sé. Senza accusare nessuno, aveva lasciato il negozio per andare a recuperare i contanti. Nel mistero della sparizione (presunta, perché non è mai stato chiarito se la donna avesse dimenticato i soldi a casa oppure se fossero stati oggetto di furto) si era introdotta la 68enne, in quel momento all’interno del salone come cliente. 

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Aveva chiesto all’imputata cosa fosse accaduto alla donna che in cassa non aveva potuto saldare il conto. E all’improvviso le cose sarebbero degenerate: stando alla versione della parte offesa, l’imputata l’aveva spinta nel bagno del salone, costringendola a rimanere in slip e reggiseno. Il tutto, sempre secondo la tesi accusatoria, per controllare se fosse stata la 68enne ad appropriarsi di quei 50 euro. In udienza, la persona offesa ha raccontato che la parrucchiera aveva frugato anche all’interno delle sue scarpe, proprio per verificare la presenza della banconota, e che lei stessa aveva richiesto l’intervento della polizia, mai chiamata dalle titolari del negozio. 


Dopo la fine della disavventura, la 68enne aveva deciso di sporgere denuncia. L’imputata ha sempre respinto in maniera ferma ogni contestazione, dando una versione completamente diversa rispetto a quella accusatoria. Non ci sarebbe stata alcuna costrizione o violenza. In pratica, in udienza si è arrivati a una situazione della parola di una contro la parola di un’altra. 

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