Incinta e positiva al Covid, trentenne finisce in rianimazione al Salesi: in ansia per il bimbo di 28 settimane

La Rianimazione del Salesi
La Rianimazione del Salesi
di Stefano Rispoli
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Giovedì 25 Marzo 2021, 08:38 - Ultimo aggiornamento: 16:21

ANCONA - Il respiro sempre più affannoso, la saturazione bassa, la paura per se stessa ma soprattutto per il bimbo che porta in grembo. Poi, la corsa all’ospedale. Polmonite bilaterale interstiziale da Covid: è il drammatico responso degli esami a cui è stata sottoposta una donna anconetana di circa trent’anni, arrivata al Salesi nel tardo pomeriggio di martedì e subito ricoverata nella stanza Covid, a pressione negativa, della Rianimazione pediatrica. 


Per il momento la paziente, alla ventottesima settimana di gravidanza, viene trattata con ventilazione non invasiva e i medici sperano di escludere l’intubazione, che potrebbe comportare ripercussioni negative sul feto, a patto che le condizioni della donna non peggiorino.

Il quadro clinico, aggravato dall’insufficienza respiratoria provocata dall’infezione, viene giudicato complesso e impegnativo, tanto da aver richiesto il ricovero della trentenne in terapia intensiva. 


Si tratta della terza donna incinta che viene ricoverata nella Rianimazione pediatrica del Salesi da quando il Covid ha fatto la sua comparsa in Italia, un anno fa. Solo per la prima, aggredita da una polmonite particolarmente grave, fu necessaria l’intubazione, ma il parto cesareo andò a buon fine. Altre donne in gravidanza sono state monitorate dal Salesi in un anno di pandemia, ma le loro condizioni non erano così critiche da richiedere il ricovero in Rianimazione. Dove, invece, sono stati curati 8 bambini, quattro dei quali per le conseguenze del Covid, gli altri per sindromi infiammatorie multisistemiche, simili alla malattia di Kawasaki e apparentemente correlate all’infezione da Sars-Cov-2, che possono comportare disfunzioni cardiache anche gravi e attaccare altri organi vitali. La risposta alle cure è stata ottima: tutti i bambini sono stati dimessi, una volta guariti. 


E ottima è stata anche la risposta della Rianimazione del Salesi, arrivata quasi alla saturazione, con 3 letti su 4 occupati dalla donna in gravidanza positiva al Covid e da due neonati che presentano quadri clinici molto complessi ma non correlati al virus. Una porzione del reparto, infatti, è attualmente inagibile perché sono in corso i lavori di ristrutturazione per l’ampliamento degli spazi e la realizzazione di due postazioni aggiuntive di terapia intensiva e altre quattro di terapia subintensiva, convertibili in caso di necessità. In definitiva, quando il cantiere sarà concluso, la Rianimazione pediatrica potrà contare sul doppio dei posti letto: dagli attuali 6 alla formula flessibile 8+4, con tre stanze a pressione negativa insieme all’intera area subintensiva. Il tutto in attesa del trasferimento del Salesi a Torrette, che non avverrà prima di due anni. 

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