Via Marconi, ciclabile caos: l’incubo del traffico resta almeno altri cinque mesi

Via Marconi, ciclabile caos: l’incubo del traffico resta almeno altri cinque mesi
Via Marconi, ciclabile caos: l’incubo del traffico resta almeno altri cinque mesi
di Maria Cristina Benedetti
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Lunedì 17 Ottobre 2022, 05:10

ANCONA  - Pedalare, come si può. La ciclabile, che corre dalla stazione ferroviaria alla fine di via XXIX Settembre, resterà un percorso provvisorio almeno fino all’anno prossimo. Per sistemare il tracciato che segna la zona degli Archi si dovrà attendere dicembre: allora verrà indetta la gara e affidati i lavori, che entro marzo del 2023 potrebbero essere conclusi.

Lo scatto che renderà quell’opera definitiva, con un investimento totale da un milione di euro, dovrebbe eliminare disagi e insidie.

Del tipo: traffico in tilt nelle ore di punta, l’immissione su via Marconi delle auto provenienti dal bypass di via Mattei, tagliando la pista delle due ruote, la messa a dura prova della sosta selvaggia.


Gli spigoli 


Procede per gradi, il Comune, per ammorbidire gli spigoli più duri. Si parte dal traguardo della riqualificazione degli Archi per il quale si dovrà attendere lo scadere di ottobre. Manca da finire l’ultimo blocco. Per completare il mosaico della rigenerazione urbana, lo scatto successivo sarà proprio la ciclabile: sfilerà accanto ai portici, nella corsia preferenziale che ora è destinata agli autobus, che verranno spostati al centro della carreggiata, come pure le tre isole pedonali che inframmezzano la via. La fettuccia rossa pro tempore riservata alle biciclette, che ora si srotola sul lato opposto, ha i mesi contati: era stata pretesa dal governo centrale, durante l’emergenza delle pandemia, per evitare il sovraffollamento dei mezzi pubblici. Nel cronoprogramma la data indicata per il “missione compiuta” è marzo 2023. Contenere l’effetto caos della circolazione resta la priorità, motivo per cui si procederà per blocchi, in ognuno dei quali, in simultanea, verrà cancellato il tragitto provvisorio, ripristinando la parte più superficiale del manto stradale, e creato quello nuovo sul lato Archi. Un doppio passaggio che verrà preceduto dallo spostamento, in direzione centro, delle piattaforme riservate ai pedoni e dei bus. 


Sistemato quello che s’immagina essere il primo lotto, si passerà al secondo. Su via XXIX Settembre, nonostante il ritardo degli interventi («la ditta va al rallentatore» aveva ammesso l’assessore Manarini), si dovrebbe giungere alla meta a dicembre, chiudendo anche il capitolo dell’illuminazione del Waterfront. Sempre che si trovi il ferro, merce rara, come ogni materia prima di questi tempi. Sarà da qui che riprenderà il filo il progetto: il circuito per i ciclisti continuerà e si dipanerà sul versante del mare. Su tutto prevarrà la realizzazione dei parcheggi per i residenti. Tanti ne verranno eliminati per far largo alla fettuccia dove far scorrere le due ruote, altrettanti ne verranno generati nello spazio sosta che s’allarga di fronte alla Mole Vanvitelliana. Una sbarra, che si solleverà e s’abbasserà all’occorrenza, lo renderà inaccessibile a chi non ne avrà diritto. 


L’ingranaggio 
Sotto le mura, all’altezza di Porta Pia, verranno ricavati altri posti-auto. Un ultimo scatto precederà l’avvio dell’operazione: rendere consuetudine il nuovo piano sosta. Solo allora, verrà lanciata la gara per assegnare gli incarichi. Logica vuole che l’ingranaggio inizi a girare entro la fine del 2023. E via, pedalare.

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