La paura da Super Green Pass gela lo shopping: meno 40%. E al tramonto entrano in scena i bulli

Mascherine sul volto, tra le casette di legno del Villaggio di Natale pochissimi i trasgressori
Mascherine sul volto, tra le casette di legno del Villaggio di Natale pochissimi i trasgressori
di Maria Cristina Benedetti
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Lunedì 13 Dicembre 2021, 05:05 - Ultimo aggiornamento: 14 Dicembre, 08:52

ANCONA - Affari al rallentatore, casette di Natale che sul corso restano al buio, bulli che dopo il tramonto tornano in scena. Sulla direttrice della festa non sempre il verso è quello giusto. Il passeggio, quello resiste. Al freddo, che s’insinua tra le sciarpe arrotolate su stesse e i baveri dei giacconi alzati fin sulle orecchie. Al doppio obbligo anti-Covid, mascherina e Green pass. «Da quando è entrata in scena la versione “super”, che separa vaccinati e guariti da chi non ha seguito le vie della profilassi, si vede meno gente in giro soprattutto nei giorni feriali».

Francesca, emiliana d’origine e marchigiana d’adozione, arriva da Porto Recanati con il suo tesoretto di sassi dipinti e lucidati. Non si scoraggia, ma neppure si sbilancia troppo: «Va benino». Sui controlli, va diretta: «Si alternano carabinieri e polizia, si vedono sempre un giro». Si scansa dalla sua esposizione di arte e colore, guadagna il centro della piazza e indica il check point. «Vede? Sono sempre là». Nel punto di raccordo Garibaldi-Cavour. L’auto di servizio, fascia bianca in campo blu, è piazzata di traverso a bloccare il traffico, mentre i due agenti seguono attenti quel fluire di varia umanità. 


Il garbo 
«Per i certificati verdi - spiegano - seguiamo il principio delle verifiche a campione». Per le mascherine basta uno sguardo. «È obbligatoria, attenzione», invitano con garbo un signore a spasso con la sua bimba a indossarla. «Cerchiamo di usare il buon senso». Sanzioni? «Non molte per ora». Sul tormento dei baby bulli ammettono: «Ci sono, ma soprattutto di sera». 


La musica avvolge la piazza. Luci e scintillii non evitano, tuttavia, graffi né qualche nota stonata.

Fabrizio, di Marini Tartufi, i gioielli del palato di Acqualagna, la coglie al volo: «Si fanno meno affari, le restrizioni per combattere la pandemia scoraggiano il movimento e gli acquisti». Fa un rapido calcolo e, sconsolato, tira le somme: «Siamo al 40% in meno rispetto alle entrare di due anni fa». Scusi, ma di teppisti e piccoli vandali ne ha visti in giro? «No, per ora non pervenuti». Almeno quelli.

Carmen, dei giocattoli vintage, ristabilisce l’armonia. «Buono, va bene. Sarà che i vecchi balocchi, tutti di legno, affascinano. Chi si ferma ad ammirarli è rispettoso, non tocca e ha la mascherina». Stesso tasso d’ottimismo per Sabrina di Dixie, il negozio d’abbigliamento che si apre di fronte: «ll mercatino? Porta gente, genera viavai». Di segno opposto è una commerciante col cappello di lana dal quale sfugge una vistosa frangia bionda. «Non mi faccia dire nulla, non vede? È appena saltata la luce. È la terza volta che accade».

Al buio sono rimaste le casette sul corso, quelle che corrono tra le due piazze. Qualche metro più in là Giuseppe Semprini Cesari, della Blu Nautilus, guarda il punto d’origine del guasto. «Stiamo aspettando un elettricista del Comune per comprendere ciò che è successo». Da organizzatore d’eventi qual è non tradisce la sintesi: «Gli affari sono partiti a rilento». 

Il camper 
Per i più piccoli è solo festa. Saltano sui tappeti elastici, non si perdono un giro sulla giostra in technicolor del mini luna park all’entrata del Villaggio. I più grandi scivolano leggiadri sulla pista di ghiaccio che sfida lo sguardo di Cavour e la fantasia. I volteggi fanno dimenticare ogni restrizione. Il camper vaccinale fermo in piazza Roma ne ricorda le necessità. Giovanni Guidi, dell’Area vasta 2, Nadia Storti, dell’Asur, Floriano Bonifazi, allergologo, sono lì a rispondere, in prima persona, ai dubbi dei cittadini. È la sanità marchigiana che scende in piazza e ci mette la faccia per bloccare le alzate di testa del Covid. Sulla direttrice della festa è il verso giusto.

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