ANCONA - «Abbiamo deciso di sporgere querela contro l’Asur, inadempiente dopo l’ordinanza del tribunale di Ancona. Il momento è ormai maturo per un procedimento penale perché Mario sta vivendo una tortura a causa dell’inerzia dello Stato e della Regione Marche». Mario (nome di fantasia) è il tetraplegico marchigiano, disabile dal 2010 per un incidente stradale, che da un anno ha avviato una battaglia legale affinché gli venga riconosciuto il diritto al suicidio assistito.
Lo scorso 9 giugno il tribunale ha imposto all’azienda sanitaria di valutare le condizioni fisiche e psicologiche del paziente per farlo accedere eventualmente all’eutanasia.
I dettagli dell’azione legale sono stati resi noti ieri mattina in piazza Cavour, vicino al gazebo dell’associazione Coscioni allestito per le firme del referendum sull’eutanasia legale. «L’auspicio – ha detto l’avvocato Filomena Gallo – è che le indagini possano portare all’individuazione di tutti i soggetti apicali che hanno responsabilità e di altri eventuali reati, oltre all’omissione di atti d’ufficio. Mario è sottoposto a una condizione di sofferenza contro la sua volontà, contro la legge e contro la sentenza della Corte Costituzionale (depositata nel novembre 2019, ndr), che deve essere applicata».
A invocare il diritto di Mario, anche il tesoriere dell’associazione Coscioni, Marco Cappato, il cui cognome è indissolubilmente legato alla sentenza della consulta, dopo il caso di dj Fabo, “aiutato” a morire in una clinica svizzera nel 2017. «Mario – ha raccontato Cappato – mi contattò nel giugno del 2020, quando già aveva preso i contatti con la Svizzera. Sarebbe potuto partire il settembre di quell’anno per cercare l’esilio della morte. Se non lo ha fatto, è esclusivamente perché è stato informato sulla possibilità di agire legalmente nel suo paese e nella sua regione. Questa mattina (ieri, ndr) l’ho incontrato: sta prendendo tutte le medicine e sta seguendo in maniera rigorosa i protocolli medici. Non si sta lasciando andare, ma sta combattendo. Pretende con forza, caparbietà e serenità di ottenere un suo diritto. Mi ha detto che vuole andare fino in fondo».
A piazza Cavour, tra vari esponenti politici del centro-sinistra (presente l’ex senatrice Silvana Amati), c’era anche il capogruppo dem in Regione Maurizio Mangialardi: presenterà in Consiglio regionale un’interrogazione sul caso Mario all’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini.