ANCONA - Impennata di contagi all’interno del carcere di Montacuto. A oggi si contano più di 30 casi tra i detenuti e non mancano i contagi tra il personale medico e gli agenti di polizia penitenziaria.
Il vice segretario regionale della Uilpa Polizia Penitenziaria, Gianluca Scarano, riferisce che «a differenza di quanto riportato nei giorni scorsi, a oggi solo la metà della popolazione detenuta è stata sottoposta a screening, e per quanto riguarda il personale di polizia penitenziaria è stato rifiutato il tampone a un agente che ha prestato servizio nei reparti interessati dal focolaio nonostante presentasse sintomi: stati febbrili». L’agente si è poi recato presso una farmacia per eseguire il tampone a sue spese ed è risultato positivo
. «È una vergogna - incalza Scarano - che al personale, in presenza di sintomi, sia negato il tampone. Tutto quello dichiarato da fonti interne è stato disatteso. Tra i detenuti ci sono soggetti con patologie anche gravi: per loro il Covid potrebbe essere letale». Insiste: «Sarebbe opportuno effettuare uno screening generale sui reclusi e sul personale che opera in carcere, da ripetere dopo sette giorni, in modo da individuare e isolare i soggetti positivi garantendo il diritto alla salute tutelato dalla Carta Costituzionale».