ANCONA - La gita costa troppo, si cambia destinazione. L’Istituto Savoia Benincasa aveva programmato di portare gli studenti dell’ultimo anno in Andalusia dal 25 al 30 marzo, ma i continui rincari sui prezzi del carburante ha fatto schizzare alle stelle il costo del viaggio. Infatti, stando al pacchetto fornito inizialmente dall’agenzia, la gita avrebbe avuto un costo di circa 800 euro pasti esclusi.
I rincari top
Ma mentre la scuola si apprestava a raccogliere le adesioni sia il costo del volo, sia il prezzo degli spostamenti in pullman, sono lievitati in maniera spropositata.
«Non potevamo permetterci una spesa simile - racconta - così, con enorme dispiacere da parte di mia figlia, siamo stati costretti a rinunciare». Ma ora, con il cambio dell’ultimo momento, tutto sembra essere rientrato. «Ci tenevo che mia figlia potesse partecipare alla gita di fine anno - continua la donna -. Ora, con i costi più contenuti, andrà sicuramente. Ma bastava pensarci prima per non trovarsi a rimediare in fretta». Ma c’è un’altra questione: adesso sono le famiglie che avevano già dato la caparra per l’Andalusia a lamentarsi del cambio di rotta. Erano, infatti, state versate 190 quote su 300. Ora la somma verrà stornata e ricollocata sul nuovo viaggio.
«E’ giusto dare la possibilità ai ragazzi di poter fare la gita di fine anno - sottolinea la rappresentante del Consiglio d’Istituto, Chiara Soccetti -. Purtroppo le lamentele ci sono sempre, anche l’anno scorso quando i ragazzi sono andati a Firenze e molti genitori avrebbero preferito una meta internazionale».
La decisione
C’è, poi, chi ha preferito fin da subito attuare una policy che rendesse la gita di fine anno più accessibile a tutti. L’Istvas, ad esempio, ha scelto di portare gli studenti del quinto anno a Barcellona. Prezzo 600 euro extra esclusi. «Avevamo fornito in alternativa anche una seconda opzione - spiega il dirigente scolastico Francesco Savore -: la Grecia a 400 euro, ma sono stati gli studenti stessi a propendere per Barcellona». E per far sì che non ci fossero sbarramenti per la partenza, il preside ha abbassato il quoziente minimo di partecipazione per ciascuna classe dal 70% al 50%. «Ad oggi abbiamo 80 iscritti su 100 - continua Savore - e di lamentele neanche l’ombra».
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