Giampieri: «Lascio un porto evoluto e con più lavoro. Il sostituto? Era una storia già scritta»

Rodolfo Giampieri al porto di Ancona
Rodolfo Giampieri al porto di Ancona
di Massimiliano Petrilli
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Giovedì 22 Aprile 2021, 09:53

ANCONA - «Ho vissuto giorni migliori, intanto ho finito due barattoli di Nutella». Rodolfo Giampieri, da sette anni alla guida dell’Autorità portuale (tra commissariamenti autorità semplice e poi di sistema) ha cercato di nascondere l’emozione e forse l’amarezza per l’imminente passaggio di consegne con il neo designato presidente Matteo Africano. L’indicazione del ministro, «per una coincidenza astrale incredibile» è arrivata il giorno prima della conferenza stampa convocata per presentare il piano di digitalizzazione del porto di Ancona. 

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L’incarico
Perché l’incarico diventi effettivo deve arrivare l’intesa, data per scontata, da parte delle Regioni Marche e Abruzzo, poi il parere delle commissioni Trasporti di Camera e Senato. «Una storia che in qualche modo sembrava già scritta - ha aggiunto poi Giampieri una volta conclusa la presentazione del piano - Martedì c’è stata solo la formalizzazione di un percorso che stava andando avanti da tempo».

E sulla scelta «non ho nulla da dire di fronte a decisioni sulle quali non voglio fare considerazioni. Non ho sentito il presidente Acquaroli né il governatore dell’Abruzzo. Rispetto le scelte, soprattutto perchè sai e sei preparato fin dall’inizio che la situazione può cambiare. Mi sento in qualche modo privilegiato ad avere potuto affrontare una cosa così bella e importante al servizio di una città, di una regione, anzi due, un percorso di sintesi e di sistema. Un’avventura sempre bella superando tanti campanili». 


Il testimone
«Consigli al nuovo presidente? Metta cuore, passione e abbia una visione internazionale - sottolinea Giampieri - Lascio a chi verrà una squadra di professionisti, perché i dipendenti dell’Autorità portuale sono un vero valore aggiunto. I progetti si possono cambiare, le idee trasformarsi, ma il valore delle persone resta. Sono convinto che sarà una persona che prenderà subito possesso delle problematiche e le interpreterà con una visione di insieme, di sistema, anche per la logistica». Un porto da ieri ancor più all’avanguardia con la digitalizzazione del porto, «il primo in Italia ad usare l’intelligenza artificiale per controllare l’afflusso dei mezzi in imbarco e sbarco, accelerando le procedure doganali. La trasformazione del porto, che in 4 anni è passato da 4.700 a 6.500 lavoratori è ancora in movimento».

Nel passaggio (per ora) virtuale di consegne anche la ripresa delle crociere con Msc, «anche se non so dire quando e come, dato che ci sono continui cambiamenti di programma legati all’evoluzione della pandemia». Tra i progetti che non riuscirà a vedere completati, «la banchina 27 che darà al porto grandi opportunità, alcuni dragaggi purtroppo bloccati da beghe burocratiche, il banchinamento del Molo Clementino che avvicinerà il mondo delle crociere alla città». E quando la bandiera della presidenza Ap sarà ammainata? «Mi prenderò alcuni mesi di riposo - afferma Giampieri - anche per restituire alla famiglia tutto quello che non ho dato in questi anni». 

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