Ex Savoia, lavori thrilling per riaprirlo a gennaio. E un nodo: poi che futuro avrà?

Ex Savoia, lavori thrilling per riaprirlo a gennaio. E un nodo: poi che futuro avrà?
Ex Savoia, lavori thrilling per riaprirlo a gennaio. E un nodo: poi che futuro avrà?
di Stefano Rispoli
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Sabato 29 Aprile 2023, 05:55 - Ultimo aggiornamento: 3 Maggio, 14:07

ANCONA -  Non una, ma due corse contro il tempo. Da un lato, il ripristino del vecchio scientifico Savoia di via Vecchini che, dopo 12 anni di abbandono, da adeguato entro dicembre per ospitare temporaneamente i 750 studenti del Benincasa, con il trasloco da effettuare durante le festività natalizie.

Dall’altro, la demolizione e ricostruzione dello stesso plesso del Benincasa, in via Marini, da perfezionare entro il marzo 2026 come impone il Pnrr.

Una doppia operazione per la quale, complessivamente, la Provincia (proprietaria dei due immobili) spenderà poco meno di 15 milioni. Ad oggi. Perché già è aumentato del 10% l’importo del progetto per il solo Benincasa, salito a 11.550.000 euro. E il sentore è che il rialzo dei prezzi non sia finito qua. 


Il destino


Ma il punto è anche un altro. Che fine farà il Savoia, una volta che il nuovo Benincasa sarà venuto alla luce? Solo per rimetterlo a norma la Provincia ha investito almeno 2,7 milioni. Ma quando avrà cessato la sua funzione di scuola pro tempore, che ne sarà di questo immobile? Alcuni dei candidati a sindaco spingono per una sua demolizione, chi per farne un maxi parcheggio, chi per migliorare la viabilità. Altri propongono di mantenerlo intatto, ma adeguarlo alle esigenze della collettività: uffici, associazioni, attività educative. Partendo sempre dal presupposto, però, che l’edificio da 5.500 mq non è del Comune, ma della Provincia (dunque sarà necessario un acquisto o una permuta) e che vanno rispettate le attuali destinazioni urbanistiche.

Al solo pensiero che si possa pensare di radere al suolo l’ex Savoia, tremano i polsi a Daniele Carnevali, presidente della Provincia. «Noi stiamo investendo risorse importanti per rendere fruibile un immobile che era da tempo inutilizzato - spiega -. Lo sistemiamo per necessità, perché dovrà ospitare per un paio d’anni 750 studenti, fino a quando il nuovo Benincasa non sarà pronto. Dopodiché, sarebbe un peccato che per un immobile del centro, rimesso a nuovo e pensato per ospitare scuole o uffici, venisse fatta una scelta diversa. Ma dovrà essere il Comune a stabilire un’eventuale nuova destinazione». 


L’iter


 

Il restyling dell’ex Savoia, scrigno di ricordi dove si sono formate generazioni di studenti anconetani, è un percorso a ostacoli. Entro il 15 maggio dovrebbero concludersi i lavori da 210mila euro per la messa in sicurezza e il risanamento delle facciate e la sistemazione di lastrici, cortili interni e copertura della palestra. «Ma il cuore dei lavori - spiega Alessandra Vallasciani, ingegnere della Provincia - riguarda l’impiantistica. Stanno per partire gli interventi per i nuovi impianti termici e di ventilazione meccanica (affidati alla ditta romana Engie Spa per circa 900mila euro più Iva, ndr), mentre martedì prossimo apriremo le buste per gli impianti elettrici e speciali».

Questo secondo appalto ammonta a 1 milione e 133mila euro (più Iva). I due cantieri si accavalleranno e procederanno di pari passo. Saltata la prima deadline (settembre 2023) ora si farà di tutto per completare i lavori e rendere agibile la scuola di via Vecchini entro dicembre, in modo da ospitare i 750 studenti del Benincasa a gennaio, dopo la pausa natalizia.

Quanto all’istituto superiore, che la Provincia ha deciso di demolire e ricostruire per ragioni di antisismica sfruttando i fondi del Pnrr, è stato chiesto al Mef e al Miur il riconoscimento dell’incremento del 10% del progetto, lievitato da 10,5 a 11.550.000 euro. Il progetto di fattibilità tecnico-economica, redatto dall’architetto Andrea Tabocchini nell’ambito del concorso di progettazione statale, dovrà essere tramutato in definitivo ed esecutivo dalla Provincia, mentre il Ministero si occuperà contestualmente delle procedure di gara: i lavori vanno aggiudicati entro settembre. Non c’è un minuto da perdere. 

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