Ex Mutilatini, uno sfregio alla Bandiera Blu: l'ex colonia di Portonovo nel degrado totale e senza un futuro

L'ex colonia Mutilatini, abbandonata da 2004 a Portonovo
L'ex colonia Mutilatini, abbandonata da 2004 a Portonovo
di Stefano Rispoli
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Venerdì 14 Maggio 2021, 06:55 - Ultimo aggiornamento: 9 Marzo, 00:34

ANCONA - Una vergogna senza fine. Un obbrobrio inguardabile nella perla di Portonovo, che ha appena riconquistato la Bandiera Blu. Il nobile vessillo sfregiato dal degrado dell’ex Mutilatini, scempio assoluto incastonato nel gioiello della baia. L’edificio fatiscente giace da quasi un ventennio in stato di totale abbandono, assaltato da sbandati e clochard. Non c’è futuro per l’ex colonia estiva che nel 2004 l’amministrazione Sturani acquistò per 3 milioni di euro dall’Associazione nazionale mutilati e vittime di guerra. 

 
Doveva essere recuperata per realizzare una struttura ricreativa a carattere collettivo, idonea ad accogliere attività formative ed espositive, secondo un progetto studiato dall’associazione “Portonovo per Tutti” in collaborazione con il dipartimento di Energetica dell’Univpm: un centro polifunzionale ai piani superiori, con tanto di foresteria da 55 posti letto, sale da pranzo, spazi per convegni anche nel cortile esterno, per promuovere il turismo sostenibile e l’educazione ambientale. Ma il bando del 2018, indetto dal Comune, è andato deserto. Non se n’è fatto più nulla. E la luce è ancora lontana per questo immobile fantasma, saccheggiato a più riprese, devastato, vandalizzato pure dai baby piromani che, un paio d’anni fa, hanno appiccato un rogo nel piazzale esterno, sfiorando una catastrofe ambientale. 
L’affidamento in concessione-gestione prevedeva a carico del privato la ristrutturazione dell’immobile stimata in un milione e 200mila euro. Il concessionario avrebbe inoltre dovuto pagare al Comune un canone annuale, in quote costanti per 28 anni, esclusi i primi due. Un bel progetto finito nel dimenticatoio. Prima il bando deserto, poi la burocrazia (e il disinteresse della politica), quindi il Covid. 
«Al momento è tutto fermo - ammette il vice sindaco Pierpaolo Sediari -: l’argomento è tornato d’attualità nelle ultime settimane perché in effetti occorre fare qualcosa.

Non è più possibile lasciare l’edificio in quelle condizioni: è un buco nero nella baia». Già. Ma che fare? Il Comune più volte è intervenuto con i propri tecnici per frenare le incursioni di vandali e senzatetto che qui avevano allestito giacigli improvvisati, sfruttando i resti di materassi, coperte e suppellettili. Il residuo di un alberello di Natale in plastica penzola da uno degli ingressi sbarrati sul retro: segno che qualcuno ha trascorso l’inverno da queste parti, tra vetri in frantumi e finestre murate, protette anche da assi di legno e inferriate per scongiurare le occupazioni abusive. «Vorremmo rilevarne la gestione con alcuni imprenditori, per questo abbiamo presentato due manifestazioni d’interesse, ma il Comune non fa un passo» protesta Andrea Fantini, presidente di “Portonovo per Tutti”. Nel gennaio 2020 il Pd aveva prospettato tre ipotesi da votare in Consiglio: la vendita dell’immobile per 1,8 milioni, la riqualificazione con fondi europei o un bando integrato di gestione del campeggio e dell’ex Mutilatini, da trasformare in struttura ricettiva. Sono passati 16 mesi e siamo punto e a capo. 

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