ANCONA - Resta in cella l’invasato capace di aggredire chiunque gli capitasse a tiro, prendendosela soprattutto con chi professa una religione diversa dalla sua. È stato convalidato l’arresto di Mohamed Lachemi Lamine, l’algerino di 24 anni senza fissa dimora arrestato martedì mattina dalla polizia dopo una caccia all’uomo durata due ore. Iniziata a Marina Dorica, dove l’immigrato aveva gettato in mare un diportista, e conclusa in un appartamento di Posatora.
Prima di essere arrestato, il giovane aveva fatto cadere dallo scooter un centauro incrociato sulla Flaminia, agitandogli contro un “mezzo marinaio”, un’asta uncinata che si usa per avvolgere le cime. Nei confronti del nordafricano, sprovvisto di permesso di soggiorno, il pm Rosario Lioniello ha formalizzato tre ipotesi di reato: resistenza a pubblico ufficiale, lesioni e addirittura tentato omicidio, per aver cercato di annegare nelle acque del porticciolo turistico un imprenditore umbro di 56 anni che stava armeggiando sul suo gommone. Il diportista se l’è cavata con venti giorni di prognosi, ma solo perché ha avuto la prontezza di riflessi di lanciarsi in mare, mentre lo sconosciuto cercava di tenergli la testa sott’acqua.
L’algerino gli aveva chiesto se fosse cristiano e anche le frasi urlate durante la fuga (“Allah Akbar”) fanno pensare a un fanatico religioso con problemi psichici.
Proprio questa sequela di aggressioni immotivate ha indotto il gip a confermare il carcere per la pericolosità sociale dell’indagato, che non si è ha avvalso della facoltà non rispondere, ma al giudice ha detto di non ricordare nulla perché st