Addio a Claudio Strologo: il carrozziere stroncato da un malore in casa. Aveva 71 anni

Addio a Claudio Strologo: il carrozziere stroncato da un malore in casa. Aveva 71 anni
Addio a Claudio Strologo: il carrozziere stroncato da un malore in casa. Aveva 71 anni
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Lunedì 28 Marzo 2022, 08:50

ANCONA - Si è spento a 71 anni Claudio Strologo, titolare della nota Autocarrozzeria Centro Ancona in via Sacco e Vanzetti. Un malore improvviso, mentre l’altra notte era in casa con la famiglia, lo ha strappato all’affetto della moglie Maddalena e all’amore dei suoi tre figli, Natascia, Antinisca e Jacopo. Claudio Strologo era molto conosciuto in città e considerato un artigiano esperto e qualificato.

Aveva aperto la sua autocarrozzeria negli anni ’90 con il socio Fabio Lucchetti con cui lavorava insieme da oltre trent’anni.

Era conosciuto nell’ambito dello sport ed è stato uno storico dirigente della squadra di Calcio a 5 Pietralacroce73. Per anni è stato anche sponsor della squadra AutoCar al torneo di piazza Pertini che aveva anche vinto due volte, tra cui una nel 2017 con una vittoria mozzafiato ai rigori. «Una grande persona, schietta, sincera e un gran lavoratore – dice Michele Angelo Zannini del bar Giuliani con cui ha organizzato diversi anni il torneo di piazza Pertini – lo ricorderò sempre con tanto affetto. Ero molto legato a lui e alla sua famiglia». Scrivono su Facebook i componenti della società P73.

«Parlare di ciò che hai rappresentato per il Pietralacroce 73 calcio a 5 sarebbe riduttivo per cercare di raccontare la persona che sei stata. Grazie di tutto Claudio, il nostro grande abbraccio possa giungere a tutta la famiglia Strologo». Molti i commenti commossi sui social una volta appresa dalla morte del carrozziere settantenne: «una persona unica e meravigliosa», «un artigiano unico». Lo ricorda invece come un «secondo padre» l’amico di famiglia Emanuele Montini legato alla famiglia Strologo da molti anni ormai: «Era la personificazione della disponibilità, una persona bella, vera, amante della vita». Altra sua grande passione era la natura. Si dedicava alla coltivazione del terreno e produceva olio e vino, frutto del duro lavoro della terra in un appezzamento sopra Posatora. Una tradizione «che gli era stata tramandata dai genitori che erano originari del Fornetto».

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