Tagli alle Poste: ecco gli 11 uffici
della provincia anconetana a rischio

Tagli alle Poste: ecco gli 11 uffici della provincia anconetana a rischio
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Lunedì 23 Ottobre 2017, 16:02
ANCONA - Sarebbero 159 gli uffici postali delle Marche destinati a chiudere i battenti o subire pesanti riduzioni d’orario nel quadriennio 2016-2019, su un totale di 4.300 in tutta Italia. Lo sostiene la portavoce del Movimento 5 stelle alla Camera, onorevole Patrizia Terzoni. «Lo abbiamo scoperto grazie al question time al ministro dei Trasporti di questa settimana della collega Arianna Spessotto. Uno scenario che desta non poca preoccupazione - scrive in una nota -. Se da una parte è vero che oggi tante operazioni si possono fare online o altrove, come la possibilità di pagare una bolletta dal tabaccaio, dall’altra ci sono piccoli centri dove il servizio postale ha ancora un ruolo basilare, soprattutto laddove è alta la concentrazione di cittadini in là con gli anni».
In base al documento di 124 pagine consegnato ai parlamentari gli uffici postali interessati sarebbero 52 nella provincia di Pesaro Urbino, 11 in quella di Ancona, 52 in quella di Macerata, 22 in quella di Fermo e altri 22 in quella di Ascoli Piceno. «Molti dei quali - osserva l’norevole Terzoni - in piccole realtà o in Comuni interni, dove a breve per un invio postale bisognerà fare svariati chilometri».

«Dal Ministero ci hanno voluto rassicurare - aggiunge la parlamentare marchigiana - dicendo che in alcuni casi degli uffici rimarranno aperti comunque due volte a settimana e che si tratta solo di un piano di razionalizzazione, ma in base alle prime verifiche abbiamo appurato che non sono pochi nelle Marche gli uffici chiusi in via definitiva
Gli uffici postali della provincia di Ancona interessati dal piano di razionalizzazione annunciato da Poste Italiane, destinati a essere chiusi o rimanere aperti solo due giorni la settimana, sono 11: Arcevia, Barbara, Castelleone di Suasa, Corinaldo, Genga, Mergo, Montecarotto, Ostra Vetere, Polverigi, Sassoferrato e Serra San Quirico. La data in cui scatteranno i tagli è tuttavia ancora da definire.
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