Il turista fantasma era un pusher: giovane albanese arrestato con la cocaina ma è già libero

Il turista fantasma era un pusher: arrestato con la cocaina, è già libero
Il turista fantasma era un pusher: arrestato con la cocaina, è già libero
di Lorenzo Sconocchini
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Martedì 24 Novembre 2020, 03:15

ANCONA -  Andava e veniva tra l’Albania e la provincia di Ancona con un visto turistico, valido per tre mesi, senza un domicilio fisso e tanto meno un’occupazione. Cosa davvero facesse qui Ervis Xhaja, 28 anni, turista fantasma e in realtà pusher, lo hanno scoperto i poliziotti della Squadra Mobile di Ancona, diretta dal dottor Carlo Pinto, che già nei mesi scorsi avevano provato a capire se fosse uno spacciatore, notando i suoi movimenti sospetti su alcune piazze, anche del capoluogo dorico, e gli spostamenti tra vari centri del comprensorio al volante di un fuoristrada.

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Sabato mattina, dopo averlo seguito un po’, gli investigatori della sezione Antidroga l’hanno visto fermarsi con la sua Jeep Renegade in viale degli Olmi a Montemarciano, nella zona residenziale di Marina.

Poco dopo l’ha raggiunto un ragazzo in sella a una bici. Si è fermato, è salito a bordo del suv del giovane albanese pensando di essere al riparo da sguardi indiscreti. Invece poco distante erano appostati i poliziotti della Mobile, che con un binocolo sono riusciti a vedere il ragazzo della bici mentre tirava fuori il portafoglio e passava alcune banconote all’albanese, in cambio di qualcosa. Poi, ognuno per la sua strada.

I poliziotti dell’Antidroga si sono divisi: alcuni hanno fermato il cliente - un giovane di 33 anni residente a Monte San Vito, che aveva appena acquistato tre grammi di cocaina pagandoli 200 euro, con uno sconto tre per due - mentre gli altri agenti hanno seguito la Jeep dell’albanese, senza farsi notare. Così hanno scoperto il nascondiglio del pusher, un casolare di via Nocicchia, nella campagna di Montemarciano, dove Ervis Xhaja è stato fermato per un controllo e perquisito. Addosso, nascosti negli slip, aveva altri cinque “pallini” di cocaina nel cellophane, da circa un grammo l’uno, e i soldi appena ricevuti dal cliente per la cessione delle tre dosi a Marina. Dalla perquisizione della casa colonica presa in affitto dal pusher, eseguita con un cane anti-droga dell’unità cinofila della questura, sono spuntati fuori altri soldi (2000 euro in tutto la somma sequestrata come presunto provento di spaccio) medicinali usati per tagliare la cocaina, un bilancino elettronico e ritagli di cellophane.

 Tutto materiale che lascia supporre una fiorente attività di spaccio avviata da tempo, con la cocaina venduta a 80-100 euro in base alla purezza del taglio. Ce n’era abbastanza, insomma, per far scattare l’arresto in flagranza per i reati sia di spaccio che di detenzione di cocaina. Il giovane albanese, su disposizione del sostituto di turno in Procura, è stato trattenuto in una cella di sicurezza della questura fino a ieri mattina, quando in tribunale si è tenuta l’udienza di convalida dell’arresto.

Il giudice ha confermato la validità dell’arresto in flagranza, ma ha ritenuto che non vi fossero esigenze cautelari per trattenere il giovane (in Italia non risultano precedenti a suo carico e questo ha pesato nella prognosi dell’eventuale condanna e dunque sulla scarcerazione) in attesa del processo per detenzione e spaccio di stupefacenti fissato per il 10 marzo. Ervis Xhaja, a meno di 48 ore dal suo arresto, è stato dunque liberato. La questura, almeno fino al processo, non potrebbe avviare nemmeno le pratiche per l’espulsione del finto turista, che però a quanto pare ha deciso di fare da sé, prenotando un biglietto per l’Albania e rinunciando a presenziare al processo, che sarà celebrato in contumacia. 

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