ANCONA - Escursioni in libertà ad Ancona dal 1° aprile. Una data importante e tanto attesa per gli amanti delle crociere, che finalmente potranno decidere di visitare autonomamente la città, non più solo con i tour organizzati dalle compagnie di crociera, nella cosiddetta “bolla”, com’era in tempo di emergenza Covid. Ma quello che ci si domanda girando per le vie del centro storico è: che tipo di città troveranno i croceristi? Ci siamo messi nei loro panni.
La visita in centro
Sbarcati dalla nave, ci si imbatte in un groviglio di cantieri e lavori in corso. Ancona è impacchettata da cima a piedi e molti dei grandi appalti, primo fra tutti il progetto di riqualificazione urbana di via XXIX Settembre, sono in netto ritardo sulla tabella di marcia. Appena usciti dal porto, c’è una grossa voragine tra piazza della Repubblica e via della Loggia. Se non si sceglie di proseguire sul percorso pedonale verso la zona archeologica che, a dire la verità, necessiterebbe di un po’ di pulizia in più, si può scegliere di prendere l’ascensore che parte da palazzo degli Anziani. Fermandosi al quarto piano si sbuca nei pressi di via Ferretti. Poco distante l’anfiteatro romano il grande cuore archeologico della città si estende imponente: peccato che le erbacce coprano parte dei prodigiosi scavi. Durante la passeggiata si incontra già qualche turista di metà marzo. Nora e James sono fratello e sorella e sono volati dritti da Londra con destinazione Marche. «Ci piaceva l’idea di visitare una città poco conosciuta all’estero come Ancona – spiega la ragazza –. Un posto magico, c’è il mare e un bellissimo panorama. Io sono abituata alla caotica metropoli, qui è tutto più tranquillo». Lui aggiunge: «Volevamo andare a visitare il duomo ma non c’è neppure un’insegna e non sappiamo come arrivarci. Proviamo a chiedere ma non ci sono molte persone in questa zona. Magari promuovendola un po’ di più si potrebbe valorizzare per le sue bellezze». Alla fine i due londinesi non si scoraggiano e procedono a tentoni, nella speranza di arrivare alla meta. Superata la salita raggiungono San Ciriaco ma anche qui si ritrovano spaesati: il portone è chiuso e le insegne non sono molto visibili. Oltretutto l’altare maggiore è ancora impacchettato per i lavori di restauro che dovrebbero finire proprio ad aprile.
Affacciandosi verso i cantieri il muro è pieno di scritte e scarabocchi.